Proiezione del documentario "Iter in semet ipsum" al Cervantes di Milano

Mercoledì 24 settembre, all'Instituto Cervantes di Milano sarà proiettato il documentario "Iter in semet ipsum" di Miguel G. Morales, approfondimento alla vita e all’opera dell'artista Pepe Dámaso e alla sua relazione con Luchino Visconti. Sarà presente il regista.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) In occasione dell’esposizione dell'artista spagnolo Pepe Dámaso "Estratigrafia viscontiana" sarà proiettato presso l'Instituto Cervantes di Milano (Via Dante 12), alle ore 18, il documentario "Iter in semet ipsum" di Miguel G. Morales approfondimento alla vita e all’opera di Dámaso e alla sua relazione con Luchino Visconti. "Iter in semet ipsum" ha vinto il premio come miglior documentario sperimentale nel XIV Festival Internacional de Arte y Cultura Digital Canariasmediafest, ha ottenuto una menzione speciale nell’Alcances 42º di Cadice e ha partecipato alla sezione ufficiale a concorso al Festival di Ischia nel 2010.
Alla proiezione sarà presente il regista.

Sinossi del documentario: 1970. A Venezia è in corso la 35ª Biennale Internazionale d’Arte e Luchino Visconti gira il suo film “Morte a Venezia”. Il pittore canario José Dámaso partecipa alle attività del padiglione spagnolo. Visconti acquista allora un quadro del pittore di Agaete, Gran Canaria. Quasi 40 anni dopo, Dámaso ritorna in Italia. La ricerca del quadro diventa un viaggio dentro se stesso. Durata: 60 min.

La mostra "Estratigrafia viscontiana" dell’artista spagnolo Pepe Dámaso (Isole Canarie, 1933) è un omaggio al cineasta Luchino Visconti. Nel 1970, mentre girava "Morte a Venezia", Visconti acquistò due opere di Dámaso esposte alla 35ª Biennale di Venezia. Da qui il punto di partenza della mostra composta da 17 opere di grande formato e da una serie di disegni in cui Dámaso rivela i punti chiave della sua pittura e l’ammirazione per il cineasta.
Secondo la curatrice della mostra, Carmensa de la Hoz: “Dámaso considera ogni film di Visconti come lo strato di una sola opera. Scavando nel cemento archeologico del cinema viscontiano, è come se volesse, strato dopo strato, decifrare la morfologia di ogni contenuto. Dámaso indaga l’immagine, la luce, la filosofia, gli incontri, i sogni. L’estetica lo domina, da lì emerge una magnifica opera atemporale, piena di emozione e senso”. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 26 ottobre. Da lunedì a venerdì, dalle 15.00 alle 19.00.

Ingresso libero

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