QUANDO NARRARE PUO’ CAMBIARE IL REALE. INCONTRO CON LE MAMME ARCOBALENO - RAINBOW ALL’ALVEARE DI MILANO – 18 DICEMBRE 2014

"Le storie sono storia: scriviamole" (Lia Cigarini, avvocata, fondatrice della Libreria delle donne di Milano, femminista del pensiero della differenza sessuale).
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) L’importanza della narrazione è fondamentale nella politica prima, quella che mira a scardinare l’universo simbolico maschile patriarcale etero - normato dominante, per creare una realtà diversa, per creare libertà per tutte e tutti.
Narrare è trovare senso e significato ai nostri vissuti, legittimare il nostro sentire e il desiderio e trovare magari nuove risposte a interrogativi che possono scaturire dall'affrontare una scelta di vita spesso osteggiata dalla società e colpita da attacchi omofobi e razzisti al fine di delegittimarla e riportarla alla ‘norma’ "Le storie sono storia: scriviamole" (Lia Cigarini, avvocata, fondatrice della Libreria delle donne di Milano, femminista del pensiero della differenza sessuale).

Molti i temi affrontati ieri nell’incontro all’Alveare con le mamme rainbow- arcobaleno, dal dire o non dire ai figli “questa è la mia compagna” ,a come hanno reagito le famiglie alle scelte affettive delle mamme e compagne, le colleghe i colleghi di lavoro. Come vivono i figli, sono sereni? E’ emerso come l’armonia che caratterizza le relazioni delle coppie presenti e citate hanno come risultato la serenità dei bambini nonostante vivano in situazioni “fuori norma” rispetto i parametri etero-normati e patriarcali.

E’ stata emozionante la gioia che caratterizza la vita delle partecipanti, a differenza di come le famiglie arcobaleno sono dipinte, ovvero come deviate e infelici. Ed è questo lo scopo di questi incontri. Raccontare la realtà delle famiglie rainbow-arcobaleno, che pur nelle difficoltà di ogni giorno, raccontano di una vita normale, molto spesso gioiosa e armoniosa, con reazioni positive da parte della famiglia di origine e delle persone intorno. Non si può dire che per tutte e tutti è uguale ma neanche che è tutto negativo. E’ importante raccontare che c’è tanta gioia e armonia in queste scelte.

Delle famiglie arcobaleno infatti non si parla proprio o se se ne parla è spesso in termini di devianza e patologia. Ma non solo. Ci sono anche persone omosessuali o anche etero che si dichiarano aperti all’omosessualità che ritengono che i bambini che hanno due mamme o due papà non vivono bene rischiando di essere o diventare oggetti di scherno o venire emarginati. Beh, se dei bambini vogliono deridermi o escludermi trovano qualunque quisquiglia. Ci sono figli di genitori etero che vivono in una dimensione etero normata che vengono comunque discriminati o derisi perché troppo magri o troppo grassi, troppo lenti, timidi, insicuri …la lista è lunga.

Dai discorsi di ieri è emerso che la trasparenza con i figli è sempre la scelta migliore però non c’è una regola valida per tutti, ci sono contesti diversi e difficoltà magari con ex mariti. Quindi ogni coppia può avere tempi e momenti di confronto diversi.
La verità è il miglior sbaglio quindi ma attenzione alle situazioni.

NARRARE NARRAZIONI POSITIVE PER CAMBIARE IL SIMBOLICO PATRIARCALE E FAR PASSARE COME ANCHE NELLE FAMIGLIE LGBT CI SIA GIOIA E ARMONIA ANZI FORSE IN MANIERA MOLTO SUPERIORE ALLE TRADIZIONALI FAMIGLIE ETEROSESSUALI ETERO NORMATE.
Sul di più sono particolarmente d’accordo.

IL PROSSIMO INCONTRO A GENNAIO, verrete tempestivamente informati su data e ora.
Serena Fuart
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