Ancora località turistiche sommerse da rifiuti

L’esempio di Lido Azzurro a Taranto. Si avviino “grandi manovre” di pulizia prima dell’avvio della stagione turistica e più controlli ambientali.
LECCE, (informazione.it - comunicati stampa - ambiente) Il 19 aprile scorso, avevamo segnalato lo scempio ambientale del dopo “pasquetta” compiuto nei confronti di boschi e pinete ed avevamo richiesto l’intervento dei sindaci affinché adottassero apposite ordinanze che stabilissero pene pecuniarie non inferiori ad € 516,00 per chiunque abbandonasse rifiuti nei boschi, pinete e prati, ribadendo la necessità di costituzione di appositi reparti di polizia municipale che si occupassero della vigilanza ambientale.
Ancora oggi, a distanza di due settimane ci giungono segnalazioni di degrado ambientale e di abbandono di località amene e prossime alle spiagge più frequentate, nonostante l’approssimarsi della stagione estiva e dell’imminente arrivo dei primi turisti sulle spiagge di Puglia.
Ci è stato, infatti, girato un report fotografico della località “Lido Azzurro” a Taranto e del boschetto retrostante la spiaggia che nello scorso week-end era ancora e purtroppo sommerso da rifiuti di ogni genere ed alcune indicazioni e cartelli posti in maniera alquanto artigianale indicavano addirittura la contaminazione del luogo “da rifiuti speciali e amianto”.
Certo, non abbiamo alcuna certezza che i cartelli rispondano a verità, ma di certo lo spettacolo cui dobbiamo assistere, almeno per quanto riguarda il decoro del bel luogo, non è di certo dei più qualificanti.
Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori ritiene, quindi, inevitabile un immediato intervento delle autorità competenti affinché avviino “grandi manovre” di pulizia prima dell’avvio della stagione turistica e chiede più controlli ambientali.
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