FLOP DEI MUSEI A LUCCA

LUCCA, 18/08/2014 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Riconoscenza e merito a Luca Nannipieri per avere fatto emergere alla pubblica attenzione il caso della gestione dei Beni Culturali anche di Lucca.
Sono anni che si cerca di approfondire l’argomento per migliorarne la gestione a livello nazionale. Anche l’attuale Governo l’ha posto come priorità.
Il Ministro Franceschini ha proposto qualche timida soluzione, sembra essere insabbiata sul nascere tra i meandri dell’apparato statale. Renzi tra le
prime cosa da fare ha indicato la ristrutturazione delle Sovrintendenze, con la proposta tra l’altro di manager alla direzione.
Che sia un sistema palesemente obsoleto e anacronistico è un dato di fatto.
Si è posta troppo l’attenzione alle occasioni auto celebrative, dove il politico di turno chiedeva consensi per l’ennesima inaugurazione di un museo o
di una mostra e il funzionario di competenza si glorificava per avere raccolto o portato alla luce opere d’arte o testimonianze lasciateci in eredità da
artisti di vera gloria.
Sono stati sprecati fiumi di spumante e di soldi pubblici.
L’elenco di cose sbagliate è molto lungo, proporre delle soluzioni in forma personalistica e estemporanea sarebbe presuntuoso e poco costruttivo.
Con le capacità e il buon senso di persone competenti e di politici illuminati le soluzioni sicuramente si possono trovare.
E non si venga a dire che i Beni Culturali non sono strumenti per fare soldi ma che rappresentano la memoria della nazione.
Come italiano e come contribuente mi rode il fegato, ascoltare dalle televisioni internazionali che la presenza di alcune opere
dell’arte italiana, hanno fatto registrare record di incassi ai Musei di Londra e di New York.
Altro che memoria, è questione di competenza e capacità, di passione e sacrificio.
Bisogna agire con la consapevolezza di dovere meritare lo stipendio.
Sono riflessioni di un normale cittadino che ha investito gli ultimi quattro anni della sua vita e ingenti risorse economiche personali
per portare alla luce i resti della Domus Romana ‘Casa del Fanciullo sul Delfino’ nel centro di Lucca e farne un Sito musealizzato.
Riflessioni quindi che oltre dal senso civico sono maturate durante l’esperienza diretta. Sicuramente piena di difficoltà, ma ampiamente
gratificante e di cui si è orgogliosi.
Dall’analisi di questa breve ma intensa esperienza emerge la convinzione che se i Beni Culturali sono gestiti con sani criteri imprenditoriali e
supportati da idonei piani di promozione, sono in grado di generare cultura, economia e crescita sociale.
La Domus, probabilmente non ha i requisiti per essere indicata come caso di riferimento in relazione alla dimensione del problema, ma certamente
è una testimonianza vera, parva sed apta, apprezzata da esperti e comuni visitatori di tutto il mondo.

Giuseppe Bulleri
DOMUS ROMANA LUCCA