IO Faentino, il candidato Grillini sulla questione aumento inceneritori a Faenza.

Con la presente ci permettiamo di criticare l'atteggiamento estremamente preoccupante assunto dall'amministrazione comunale sulla questione Enomondo, società partecipata in parti uguali da Caviro ed Hera, quindi sull'imminente ampliamento degli inceneritori (85% in più) e conseguentemente della quantità di inquinamento prodotto mediante la combustione dei rifiuti
Faenza, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) la presente ci permettiamo di criticare l'atteggiamento estremamente preoccupante assunto dall'amministrazione comunale sulla questione Enomondo, società partecipata in parti uguali da Caviro ed Hera, quindi sull'imminente ampliamento degli inceneritori (85% in più) e conseguentemente della quantità di inquinamento prodotto mediante la combustione dei rifiuti.
Precisiamo che nulla ci porta ad avere atteggiamenti ostili nei confronti dell'azienda, azienda di importanza nazionale, che ha fatto domanda agli uffici per ora, della provincia, e che, ci auguriamo, grazie alla propria attività continui a dare del lavoro a centinaia di persone.

Le nostre preoccupazioni sono dovute all'aumento delle emissioni previsto e al rischio per la salute delle persone, che dovrebbero fare prendere impegni ben precisi ad ogni sindaco in carica o candidato.

Delle sostanze emesse in atmosfera da impianti di incenerimento, senza considerare le polveri sottili (ad esempio PM10) e quelle ultra-fini, solo il 10% è chimicamente riconoscibile, mentre il rimanente 90% è composto da sostanze chimicamente non riconoscibili (e questo è un problema non trascurabile).
Questo dieci per cento riconosciuto scientificamente è costituito da composti (fra i quali diossine e policrolobifenili, tanto per citarne alcuni) tutti con azione mutagena, teratogena, pre-cancerogena e cancerogena.

Se parliamo di polveri sottili, causa di malattie respiratorie e cardiovascolari, l'aumento previsto di quota di materiale incenerito, pari all'85 % dell'attuale, per fare un paragone comprensibile a tutti, anche se un po' forzato, corrisponderà circa a 50.000 auto equivalenti-anno in più (si considera per auto-equivalente un veicolo euro 3 che percorre 10.000 km all'anno).
Per quanto riguarda la diossina invece l'aumento corrisponderà a circa 50 milioni di auto equivalenti- anno.
L'aumento dell'inquinamento è quindi evidente.
Nel 2007 uno studio europeo effettuato a Forlì (Enhance Health) evidenzió un aumento di morte per tutti i tumori del 54 % nelle donne, che sono considerate sesso sentinella nelle patologie legate ad inquinanti da incenerimento, ed un aumento del 900 % di morte per sarcomi dei tessuti molli, che sono considerati tumore sentinella per inquinanti da incenerimento.

Un ulteriore studio sull'impatto sulla salute degli inceneritori, effettuato a livello regionale nel 2010 circa (Moniter), ha ravvisato un aumento significativo di parti gemellari e pre-termine, correlati agli inquinanti da incenerimento.

Associazioni ed ordini di medici stanno chiedendo da anni una moratoria delle autorizzazioni degli impianti da incenerimento.

Questo impianto tra l'altro è ad uso privato e non pubblico, il che complica la posizione dell'amministrazione.


Non possiamo dire che esista una correlazione diretta, ma il principio di precauzione, in base agli studi che attestano il rischio da inquinanti da incenerimento, dovrebbe guidare l'azione degli amministratori, cosa che non pare toccare il nostro Sindaco (che pure è il responsabile della salute dei cittadini).
A parole, tanto per fare un esempio, denuncia la lotta al gioco d'azzardo, ed autorizza però l'apertura della sala da gioco più grande in romagna.
Per la questione Enomondo, allo stesso modo, scuote le spalle non curante di fronte a questo problema.

Vogliamo ricordare che l'art 32 della costituzione, che sancisce il diritto alla salute, viene prima (quindi ha maggiore importanza ed ha la precedenza) di quello che sancisce il diritto all'iniziativa privata, che è l'art 41.

Tutto questo senza considerare i 400.000 camion annui che transiteranno in più sulle strade di Faenza, contro i pochi dipendenti in più che probabilmente verranno assunti.

In riferimento alla nota inviata dall'amministrazione comunale Manfreda, preoccupata di eventuali strumentalizzazioni pre elettorali, si vuole precisare quanto segue.

In realtà se aumenta in maniera considerevole il quantitativo bruciato, non esiste tecnologia che tenga: l'impianto inquinerà di più.
Se vengono messi filtri migliori, se vengono sanati eventuali problemi in alcune fasi della combustione (soprattutto post) si possono ridurre le emissioni, se viene mantenuto lo stesso quantitativo. Se se si arriva a bruciare molto di più, e soprattutto si bruciano rifiuti che prima non venivano bruciati, non è possibile fare quanto dichiarato, a meno che non si confuti il terzo principio della termodinamica.
Nessuno può dire che sono a rischio zero.

Due terzi della letteratura scientifica asseriscono che esiste un rischio per la saluta umana e inoltre queste aziende sono classificate come industrie insalubri di prima classe anche dalla stessa legislazione italiana.

Come gestire i rifiuti? Senz'altro producendone meno, agendo anche sugli imballaggi e migliorando la quota differenziata da inviare a riuso e riciclo.

In seconda istanza con la raccolta dei rifiuti urbani porta a porta, che potrebbe essere gestito dal comune in futuro e l'inserimento di un impianto di ulteriore selezione e trattamento della quota non inviabile direttamente a recupero e riciclo, in modo tale da riciclare la maggior parte dei rifiuti.
Con questo sistema, che garantirebbe nuovi posti di lavoro e possibilità di sviluppo di nuove attività imprenditoriali, solo l'1-2% della quota di rifiuti urbani, dovrebbe andare in discarica. Ora con gli inceneritori, più del 70% viene bruciato, per poi ritrovarlo sotto forma di inquinanti che si accumulano in catena alimentare, e di questa quota il 30% deve ancora andare in discarica e ha caratteri di notevole pericolosità.
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