Crimea, Bertoldi - Musolino: tutto regolare, hanno scelto

Voto trasparente e regolare nella provincia di Soki
Sinferopoli (Crimea), (informazione.it - comunicati stampa - varie) La Repubblica di Crimea ha formalmente esortato il Comitato referendario e la Commissione elettorale ad invitarci quali osservatori internazionali per il referendum da loro indetto. Questa mattina abbiamo incontrato l'amministratore della regione di Soki, Alexander Ovalienko, deputato al Parlamento della Crimea, uno dei promotori del referendum, lo abbiamo incontrato nel capoluogo distrettuale omonimo assieme ai colleghi spagnoli e inglesi, ad alcuni giornalisti europei e ad un senatore russo membro del Consiglio della Federazione, presente come noi in qualità di osservatore accreditato dal Parlamento. Questa è la zona dove inziò la famosa guerra di Crimea, a cui parteciparono tra gli altri i piemontesi del Regno di Sardegna in 150mila soldati. Nel distretto amministrativo erano presenti quest'oggi 71 sezioni elettorali, per 80mila abitanti, di cui 60mila elettori, una proporzione popolazione-seggi uguale a quella italiana. Alle ore 12 (11 in Italia) non sono stati registrati conflitti in tutta l'area di nostra competenza. Nella nostra zona non ci sono persone di origine italiana, ma sulla totalità degli abitati circa 35mila sono russi, 23mila ucraini, 15 tartari e 3mila di altre etnie. Gli amministratori locali ci hanno spiegato che prima di chiedere il referendum sono state convocate in tutti i paesi delle assemblee popolari, durante le quali le persone hanno espresso la volontà di cambiare e riunificarsi alla Russia. Qui ci si aspetta l'80% di affluenza, circa un 90% a favore della riunificazione. Secondo autorità locali e popolazione la Crimea è storicamente parte della Russia e fu un errore che venne ceduta all'Ucraina. Continuando a riferirci a ciò che ha detto la gente e gli amministratori locali, si vuole lo sviluppo economico qui e Kiev fino ad oggi non è riuscita a garantirlo, la Federazione russa può farlo. Se la gente vorrà l'annessione già lunedì e nell'arco di una settimana al massimo, sventoleranno in tutta la Crimea le bandiere russe, anche se già ne intravediamo diverse. Secondo il senatore russo, il Parlamento e la Federazione sono pronti a fare tutto ciò che sia necessario affinché la grande regione sia parte della Russia, in pochissimo tempo. Non sarà possibile tenere più cittadinanze, ma la gente dovrà scegliere, la Federazione russa tutelerà tutte le minoranze nazionali perché è una federazione, non ci sarà nessuna discriminazione e sarà possibile usare la lingua ucraina anche in caso di passaggio alla Russia. Tutti saranno perfettamente integrati. Per questo referendum non serviranno altre legittimazioni, tantomeno internazionali, se non quella del popolo crimeo. La Federazione russa rispetterebbe anche chi volesse un processo inverso, di dissociazione e abbandono del Paese, ma ovvimanete non se si tratta di una minoranza di terroristi. Dopo l'incontro nella sede amministrativa con i funzionari locali abbiamo visitato numerosi seggi nelle città di Evpatoria, Federovke, Soki e Frounze, senza riscontrare alcuna irregolarità. Anzi, al contrario, la presenza della polizia (ucraina) ai seggi è minore che quella della polizia italiana presente ai seggi nel nostro Paese, qui più che un poliziotto per seggio non si trova. Non abbiamo visto alcun militare dal nostro arrivo. Le urne del voto sono sigillate e di plexiglas trasparente, qui questa giornata è un giorno di festa per le persone, che sono realmente contente di essere state consultate.
Un ora fa sono stati chiusi i seggi e dai primi risultati parrebbe che una larga maggioranza abbia votato per l'annessione, alla chiusura dei seggi in cielo sono stati lanciati fuochi d'artificio.
Nella giornata di lunedì abbiamo tenuto una conferenza stampa durante la quale abbiamo certificato la validità del voto e che le persone hanno espresso in piena libertà il loro diritto di votare, senza alcuna intimidazione da ambo le parti.
Abbiamo affermato inoltre che è l'Onu a garantire il diritto all'autodeterminazione dei popoli.

Alessandro Bertoldi
Alessandro Musolino

Osservatori internazionali per il Governo e il Parlamento della Repubblica della Crimea, su invito del Comitato referendario
Ufficio Stampa