Paolo Dominici (Uil Fpl Roma): “Ospedale Cristo Re nel Caos”

Un bilancio che tecnicamente rappresenta il fallimento della governance trascorsa e presente vuole essere nascosto attraverso il paventato non buon senso della UIL FPL
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Mentre la sanità in generale e quella religiosa in particolare a causa anche delle assurde politiche regionali, fatte di tagli, liquidazioni a stralcio e ritardi nelle rimesse è ormai quasi al collasso, i lavoratori ad oggi, non sanno ancora se percepiranno prima di Natale stipendi e 13^ mensilità ma soprattutto non sanno quale sarà il loro futuro.
Quelli dell’Ospedale Cristo Re in particolare non capiscono poi perché al contrario dei loro colleghi delle altre strutture classificate non sono stati immessi secondo le indicazioni e le procedure di legge. Non sanno perché molto spesso si trovano a dover rimediare in prima persona alla scarsità di presidi chirurgici, ma l’Amministrazione non perde occasione, dentro, e fuori le mura, per accusare la UIL FPL addossandole la colpa di “fare cannibalismo” nei confronti delle compagini sindacali o addirittura “di condurre una battaglia personale e strumentale” anziché non rendersi complice dell’Azienda stessa raccogliendo il suggerimento da essa proveniente circa il “fare buon sindacato”.

Intanto l’ ANMIRS prima (sindacato medici sanità privata religiosa) e proprio la UIL FPL poi, nei giorni scorsi hanno inviato una diffida all'Ospedale circa la eventuale paventata modificazione dell'assetto proprietario del Cristo Re a favore di una non meglio identificata Srl Virginia Bracelli, con capitale versato pari a 10.000,00 , che per effetto di ciò perderebbe il diritto a vedersi riconosciuto il titolo di Ospedale Classificato con tutte le relative evidentissime conseguenze negative, anche e soprattutto a carico del personale.

Insomma, il caos è totale ma secondo l’Azienda la rivendicazione della UIL FPL è strumentale e priva di fondamento al punto da danneggiare l’immagine del nosocomio.

Dice il Segretario provinciale Paolo Dominici: “I vertici dell’Amministrazione fanno finta di non vedere i veri problemi, accusano i giornalisti che scrivono del Cristo Re di essere amici del sottoscritto, omettono di dire che in questi giorni anche i medici incroceranno le braccia aderendo allo sciopero proclamato dalla loro Organizzazione. Cosa altro serve affinché l’azienda comprenda che il danno di immagine imputato alla rivendicazione sindacale deriva invece dalle scelte sbagliate che negli anni hanno caratterizzato le politiche intraprese dal management e che i 102 milioni di deficit in bilancio non li hanno determinati i lavoratori. Perché l’Azienda non ci dice dove sono finiti quei soldi? Perché l’Azienda non ci parla di imprese che hanno lavorato in appalto e che facevano riferimento dal punto di vista proprietario a qualche dirigente dell’Ospedale? E perché non ci spiega a chi sono finiti le centinaia di migliaia di euro di consulenze?

Invero molto ancora per dire che, strumentale, secondo noi è nascondere la verità, nascondere le responsabilità, non rappresentare punto per punto alle parti sociali dove e perché si è speso quello che si è speso; strumentale è nascondere l’assenza di un piano di rilancio, strumentale è non ammettere il fallimento del centro del sorriso che pure ha implicato un investimento notevole.

Un bilancio che tecnicamente rappresenta il fallimento della governance trascorsa e presente vuole essere nascosto attraverso il paventato non buon senso della UIL FPL e dei lavoratori che, secondo i vertici dell’Amministrazione, non debbono lasciarsi strumentalizzare e tacere la rivendicazione di tutto ciò!

“Un atteggiamento offensivo non solo nei confronti del sottoscritto e della Organizzazione sindacale che rappresento” - continua Dominici - “ma di tutti i lavoratori che credono al fatto che ad oggi esista ancora il diritto di difendersi. Un chiaro attacco quindi alla intelligenza di tutti noi, un chiaro attacco, ai diritti e alla libertà sindacale e per questo siamo costretti a disconoscere gli attuali interlocutori come rappresentativi dell'azienda ed a chiedere conseguentemente la sola interlocuzione della Superiora generale dell'Istituto delle figlie di nostra signora del monte Calvario, Suor Maria Virginia La Maida.

“Nel frattempo” - conclude Dominici -“aumenteremo il numero di bandiere e di striscioni rivendicativi che cingono il muro di cinta dell'Ospedale al fine di rendere noto alla cittadinanza e all'utenza quello che è lo stato attuale del Cristo Re,ossia un nosocomio che in passato ha rappresentato un centro di eccellenza per la sanità romana e laziale e che oggi appare irriconoscibile nonostante l’impegno quotidiano e professionale di ciascun lavoratore”.

Ufficio Stampa Uil Fpl Roma
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