Filippi (FI):"Nuova fase della cooperazione reggiana: gli stipendi dei dirigenti delle cooperative non superino il doppio di quelli dei soci-lavoratori"

Nonostante le mie reiterate richieste circa la reale buonuscita dell'ex Amministratore Delegato di CCPL Ivan Soncini, ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta concreta. Un imbarazzo giustificato? Cosa si nasconde dietro a tale assordante silenzio?
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Nonostante le mie reiterate richieste circa la reale buonuscita dell'ex Amministratore Delegato di CCPL Ivan Soncini, ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta concreta. Un imbarazzo giustificato? Cosa si nasconde dietro a tale assordante silenzio?

Comunque, con la fuoriuscita di Soncini e fedelissimi, ora la ruota nel mondo della cooperazione reggiana pare essere girt: nuovi dirigenti al timone intendono - almeno nelle dichiarazioni pubbliche - dare una svolta di cambiamento rispetto al passato.

In questa fase è importante fare una riflessione doverosa, nel rispetto di migliaia di soci lavoratori delle cooperative reggiani. Gente solida, che tutti i giorni si guadagna da vivere lavorandoseriamente, chi sui cantieri, chi negli asili, chi nelle case di riposo, chi a garantire la pulizia e igiene nelle aziende private e negli uffici pubblici...
Cittadini che non sono lavoratori di serie B e che non sono inferiori ai loro soci che siedono in poltrone di presidenza e consigli di amministrazione vari.

Va recuperato il significato originale del fare cooperazione, che era la promozione di iniziative imprenditoriali a difesa dei bassi redditi degli associati, cioè dei soci. Lo scopo principale non deve essere il profitto, ma la tutela economica dei soci e quindi, di conseguenza, un beneficio per la collettività.
In questi anni abbiamo assistito ad operazioni capitalistiche sfrenate e machiavelliche da parte di cinici cooperatori che hanno portato benefici solo nelle tasche di pochi intimi, danneggiano migliaia di lavoratori e, ancor peggio, il nobile senso del fare cooperazione e quindi la comunità reggiana.
Lo si recuperi!

Dando l’esempio in prima persona. Chi riveste ruoli dirigenziali e/o presidenziali abbia un compenso (attualmente exaggerate, comprensivo anche di auto, telefono, carta di credito e benefit vari) che non superi il doppio di quello di un socio lavoratore che ogni giorno suda sui cantieri o assiste i nostri anziani.

Il rispetto parte anche da questo. Un primo incipit per far sì che i soci-lavoratori tornino ad esser fieri di lavorare per una cooperativa, sentendosi nuovamente parte a tutti gli effetti di un progetto di cooperazione che negli ultimi anni aveva perso il significato originale.
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