Inaugurazione Salotto Letterario Laura Capone Editore "L'autore e il contesto - Il viaggio" - diario di bordo

Il viaggio è iniziato nel momento stesso in cui ci siamo seduti in cerchio, con le nostre anime, con i nostri cuori e con le nostre sensibilità, per provare a parlare della nostra letteratura e a ragionare sul nostro modo di porci verso la nostra eredità letteraria e verso la nostra storia culturale. È stata una giornata iniziata timidamente, proprio per il taglio che si è voluto dare a questa nuova realtà e con cui è nato questo spazio ossia sperimentare man mano, dare il nostro contributo in t
Roma , (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media) Il viaggio è iniziato nel momento stesso in cui ci siamo seduti in cerchio, con le nostre anime, con i nostri cuori e con le nostre sensibilità, per provare a parlare della nostra letteratura e a ragionare sul nostro modo di porci verso la nostra eredità letteraria e verso la nostra storia culturale. È stata una giornata iniziata timidamente, proprio per il taglio che si è voluto dare a questa nuova realtà e con cui è nato questo spazio ossia sperimentare man mano, dare il nostro contributo in termini di riflessione e di confronto tra personalità diverse. La timidezza iniziale propria di chi sa di aver intrapreso un viaggio, di aver lasciato un porto per un mare di cui si contemplano e si accettano in partenza le multiformi sfaccettature: il mare calmo, il mare grosso, la maretta, la tempesta, la burrasca, la miriade di colori, di sfumature, di paesaggi, sempre sul filo di una metafora che si scioglie nell'accezione positiva del viaggio del pensiero, di un pensiero individuale che reagisce in un contesto collettivo. Ed allora gli stessi paesaggi che un viaggio marino può offrire alla vista, gli stessi pericoli, le stesse emozioni, il fervore della tempesta diventano le allegorie visibili del modo di procedere di ogni ragione individuale che è disposta a porsi all'interno di un esperimento, a scegliere un viaggio che è comunque un viaggio di conoscenza reciproca ed individuale. Un incipit quindi timido, dovuto alle ragioni suddette, quelle dell'inconsapevolezza, che però non hanno certo sottratto alla vista l'emozione del cuore, le diverse emozioni dei cuori. I responsabili del centro Pianeta Minori, tra cui Gabriele Babusci, sono stati degli ottimi padroni di casa per accoglienza e disponibilità, soprattutto perché hanno invitato ad una riflessione sul mondo dell'infanzia, sui metodi educativi in campo, sulla scelta da loro adottata di un sistema educativo basato sulla riscoperta dei grandi valori, sui pericoli e sulle piaghe che affliggono il mondo dei minori, tra cui la pedofilia, su quanto stanno facendo e su quanto si potrebbe ancora fare per la tutela e la sicurezza dei minori. La dott. Laura Capone ha spiegato le ragioni per cui ha promosso e voluto questo nuovo spazio dedicato agli autori, legato certamente alla politica editoriale su cui la casa editrice Laura Capone Editore fonda la propria attività ossia il valore e la qualità delle opere che seleziona e promuove nel magma ribollente della scrittura contemporanea. Essendo stata nominata dalla dott. Capone referente e responsabile del salotto ho esposto con grandissima emozione ed orgoglio la mia concezione di salotto letterario: un luogo dell'anima che si fa reale nel momento in cui più autori vengono messi nelle condizioni di poter parlare di sé, delle proprie ragioni interiori che sollecitano la scrittura individuale. Inevitabile per cui una riflessione sullo spazio in cui ogni autore vive ed opera: il mondo, il contesto in cui compie il viaggio della conoscenza, da cui trae immagini da adattare poi per esprimere un sentire interiore, un messaggio personale che sia in versi o in prosa. Il mondo che stimola anche a voler dire, a voler comunicare il proprio punto di vista rispetto ai fatti attuali, alle problematiche sociali, politiche, culturali che appartengono al XXI secolo. Un autore come si pone? e perché lo fa in un modo preciso che è diverso dal modo di porsi di altri autori di fronte agli stessi scenari? Quanto l'uso strategico della parola possa essere utilizzato per parlare di un determinato tema? E quanto strategico? L'intenzione di un autore ad elaborare il proprio messaggio passa attraverso un linguaggio rassicurante o attraverso un linguaggio spiazzante che vuole creare incertezza nel lettore? Queste alcune delle domande che ci siamo posti. La scrittrice e drammaturga Patrizia Palese, vincitrice per la sezione racconto della II edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea 2014 LCE impegnata artisticamente a tutto tondo ( narrativa, poesia, teatro, cinema e televisione) ed autrice tra le altre cose del canzoniere "La trama e l'ordito" ( STUDIO64 edizioni) e del testo teatrale "Caterina donna d'amore" ( sulla figura di Santa Caterina da Siena in scena dal 24 al 29 marzo al Teatro Trastevere) ha dato ottimi spunti di riflessione sui diversi linguaggi artistici soprattutto su quello teatrale e sul tipo di viaggio che potremmo scegliere di compiere: un viaggio tranquillo lungo la costa, rassicurante, di mera osservazione del paesaggio letterario contemporaneo o un viaggio che punti in mare aperto, fatto di insidie, meno piacevole ma certamente più affascinante? un viaggio organizzato di cui si conosce il porto di partenza e il porto di arrivo o un viaggio di cui si conosce poco, tanto meno il punto di arrivo, forse inesistente, e che va quindi costruito per poter approdare? Ha inoltre invitato ad una riflessione su quanto l'Italia abbia chiaro il concetto della propria identità, partendo da un'amara riflessione sulla frase tipicamente nostrana " con la cultura, con l'arte non si mangia". Si è dedotto quanto nel nostro Paese l’educazione sia completamente sganciata dal binomio cultura - identità, per cui le carenze, l'incuria e l'abbandono di intere aree archeologiche hanno portato gravi danni e restituito un'immagine di noi al mondo di cui non essere fieri. Insomma non abbiamo nel nostro DNA "la grandeur" della Francia in termini di orgoglio, di custodia, di protezione gelosa delle vestigia nazionali. La proposta di Patrizia Palese, quella di riflettere nella seconda giornata del salotto sul perché si scriva in modo diverso partendo da uno stesso motivo ispiratore è stata ben accolta come la proposta di invitare al salotto autori che sono ancora in cerca di editore ma che hanno comunque desiderio di parlare delle loro opere ancora inedite. Gradevole e piacevolissimo l'intervento dello scrittore fiorentino Giorgio Diaz autore del romanzo "L'influenza mitigatrice del mare" edito dalla LCE che ha sollecitato una riflessione su quanto la società contemporanea sia pronta o meno per recepire determinati linguaggi, su quanto un testo possa magari essere in anticipo sui tempi e quindi non essere accolto immediatamente da un pubblico di lettori, probabilmente a venire. Le opere poetiche di Alessandro Porri, vincitore della prima e della seconda edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea LCE ed artista a tutto tondo nel campo della narrativa, della poesia, della pittura, della musica e della fotografia, hanno spostato la riflessione nel sociale, su temi quali l'immigrazione, gli sbarchi degli immigrati in cui l'umanità si scopre fragile, accomunata dalla visione tragica della morte che è uguale a tutte le latitudini. Tutto è esposto attraverso un linguaggio poetico caratterizzato da un verso scarno, privo di orpelli in cui la ruvidezza della parola procede di pari passo con quella del tema con l'effetto di una comunicazione immediata, che non lascia scampo, dolorosa ma vera e reale. La scrittrice e poetessa Emanuela Arlotta, fondatrice dell'associazione culturale "Tertulia's", autrice delle sillogi "Il volo dei sensi" e "Dalla Parte dell'anima"( edizioni Galassia Arte), della raccolta di racconti "La sfera" e di un libro di fiabe "Piccole fiabe per grandi sognatori" ( Villaggio Ribelle Edizioni), ha permesso, attraverso l'analisi del racconto "Cinque euro", vincitore del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea 2014 LCE, un dibattito sulla precarietà dell'esistenza e sul valore che acquista un solo sguardo quando si è liberi dalla quotidianità che può essere anche quella del non avere più un lavoro.

CHIUNQUE VOGLIA SALIRE SU QUESTA "PICCIOLETTA BARCA" ( Par. II v. 1) è e SARà IL BENVENUTO, NON SERVE LA TEOLOGIA IN QUESTO CASO MA SOLO IL VOSTRO CUORE E LA VOSTRA ANIMA. IL VIAGGIO è INIZIATO!! Paola Orsini
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