L'escalation a Gaza: Biden, Hamas e l'attacco a Rafah

La responsabilità dell'attacco a Rafah, secondo una dichiarazione congiunta rilasciata da Joe Biden e i leader di altri 17 paesi, ricade interamente su Hamas. Questa dichiarazione ha di fatto dato il via all'attacco da parte delle forze armate israeliane, che attendevano una decisione definitiva sui tempi e modi dell'invasione della città, rifugio degli sfollati palestinesi.

Offerta di tregua da Hamas

Khalil al-Hayya, uno dei capi di Hamas, ha offerto una tregua, affermando che sarebbero pronti a deporre le armi se Israele riconoscesse la Palestina. Tuttavia, la credibilità di questa affermazione è dubbia, soprattutto agli occhi degli israeliani. L'intento di Hamas con questa dichiarazione rimane difficile da decifrare. Se fosse una proposta seria, rappresenterebbe una novità interessante, una prima volta, ma è consigliabile prenderla con grande cautela.

Appello internazionale per gli ostaggi

Un appello internazionale chiede il rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza come precondizione per il cessate il fuoco. "L'intesa porterebbe a un cessate il fuoco immediato e darebbe la possibilità di far entrare molti più aiuti. Sosteniamo gli sforzi per riportare i nostri cittadini a casa. Hamas deve lasciarli andare", si legge nella lettera.

Aiuti umanitari per Gaza

Gli Stati Uniti hanno iniziato la costruzione di un molo che servirà a portare aiuti nella Striscia di Gaza. Questo rappresenta un passo importante per alleviare la crisi umanitaria in corso nella regione. La popolazione di Gaza, infatti, sta soffrendo a causa della mancanza di cibo e di risorse di base.

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