Manifestazioni studentesche per la Palestina nelle università italiane

Le università italiane sono diventate il palcoscenico di manifestazioni studentesche a sostegno della Palestina. Queste proteste, che hanno preso spunto da un movimento simile alla Columbia University, si sono diffuse in tutta Europa e ora anche in Italia.

Molteplici città coinvolte

La prima città italiana a vedere queste manifestazioni è stata Bologna, una settimana fa. Da allora, le tende sono spuntate davanti e dentro le università di Pisa, Siena, Trento, Venezia e Torino. Questa azione coordinata segue una linea nazionale di mobilitazione.

Richieste degli studenti

Gli studenti di Pisa, in continuità con le altre città italiane come Roma, Bologna, Torino e Milano, partecipano all'intifada studentesca per rompere ogni accordo tra gli atenei pisani, Israele e la filiera della guerra. Chiedono alle loro università di rescindere gli accordi con Leonardo S.p.A., un'azienda italiana leader nel settore della difesa.

Attenzione agli infiltrati

Il Viminale ha espresso particolare attenzione a impedire che persone estranee al mondo universitario possano infiltrarsi nelle manifestazioni al solo scopo di strumentalizzare il dissenso, alimentando forme di violenza che, per loro natura, sono incompatibili con la libera manifestazione del pensiero. Questo è stato stabilito nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

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