Omicidio di Sofia Stefani, la versione di Giampiero Gualandi non convince gli inquirenti

Sofia Stefani, 33 anni, è stata tragicamente uccisa giovedì 16 maggio. La giovane vigilessa è morta a seguito di un colpo di pistola partito dall'arma di ordinanza di Giampiero Gualandi, suo ex comandante e collega presso il comando di piazza Giovanni XXIII ad Anzola Emilia, in provincia di Bologna.

Detenzione di Gualandi

Gualandi, un vigile urbano di 63 anni, è attualmente detenuto in carcere. Secondo la sua versione dei fatti, la morte di Stefani sarebbe stata un incidente, una parola che avrebbe usato quando ha chiamato i soccorritori. Tuttavia, questa spiegazione non ha convinto gli inquirenti.

Fermo per omicidio volontario

Il 17 maggio 2024, Gualandi è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario. Le accuse sono aggravate dai futili motivi e dal legame sentimentale tra lui e la vittima. Stefani è stata uccisa da un colpo di pistola alla testa sparato dall'arma di ordinanza di Gualandi, con il quale aveva avuto una relazione.

Retroscena della relazione

Emergono nuovi dettagli sulla relazione tra Stefani e Gualandi. Non solo i due avevano una relazione, ma sembra che fosse Gualandi a volerla terminare. Inizialmente, l'uomo aveva affermato che il colpo era partito accidentalmente mentre puliva la pistola, una versione che gli inquirenti non hanno accettato.

La tragica morte di Sofia Stefani ha scosso la comunità di Anzola Emilia e ha sollevato domande sulla sicurezza sul posto di lavoro e sulle relazioni personali sul posto di lavoro. Mentre l'indagine continua, la comunità cerca risposte e giustizia per Sofia.

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