Riflessioni sul duello televisivo mancato tra Meloni e Schlein

Un errore grave è stato commesso quando è stato impedito un confronto storico in televisione. Negli ultimi decenni, le leggi sono cambiate, ma se nel 2022 è stato proibito alla Rai di mandare in onda un confronto tra il premier Enrico Letta e l’astro emergente del centrodestra Giorgia Meloni, e recentemente è stata proibita la stessa cosa con la Meloni ormai premier e il capo dell’opposizione Elly Schlein, qualcosa non funziona.

L'intervento dell'Autorità di garanzia

L’Autorità di garanzia ha studiato la questione con le migliori intenzioni, ma il risultato non la premia.

Nonostante gli ostacoli, Schlein, più combattiva di prima, non ha mai avuto una grande simpatia con l’apparato del Pd.

La posizione di Schlein

Alcuni membri del partito si sono opposti a Schlein, altri hanno pensato di usarla come un taxi, e c’è pure chi si è piazzato comodo in tribuna con i popcorn: dai Elly, facci vedere che sai fare.

Nonostante tutto, lei non si è preoccupata o spaventata. La sua strada è quella intrapresa fin dall’inizio: c’è un solo modo, secondo lei, per guidare il partito.

Il confronto con Meloni

Niente schermaglie di fioretto, alla pugna con Giorgia Meloni si va solo con lo spirito che l’ha portata a diventare segretaria sulla spinta dei gazebo.

La par condicio

Dopo lo stop al duello televisivo tra Meloni e Schlein, Pd e FdI stanno pensando di cambiare la par condicio.

La legge attuale, troppo cervellotica e troppo esposta a un gioco di veti incrociati, ha bisogno di essere aggiornata. Non subito, naturalmente. A bocce ferme, dopo le Europee.

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