Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,1 punti), ma tra i giovani sale al 32,1% (+0,3 punti). Nonostante ad agosto, come nei mesi precedenti, le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, risultino inferiori a quelle del 2019, il divario continua a ridursi. Il calo degli inattivi (-0,5% pari a -65mila unità) coinvolge gli uomini e tutte le classi d’età ad eccezione dei 50-64enni.
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Nonostante ad agosto 2020, le ore pro capite di lavoro effettivo risultino inferiori a quelle del 2019, la forbice continua ad assottigliarsi. Nonostante la continua crescita, il livello di occupazione è ancora al di sotto delle 350 mila unità rispetto al febbraio del 2020. Le persone in cerca di lavoro sono 70 mila unità, mentre gli inattivi circa 250 mila. Su base mensile, comunque, prosegue la crescita osservata già a luglio che segna un +0,4% (pari a 83 mila unità).
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In Spagna i giovani disoccupati sfiorano il 44%, in Italia raggiungono il 32,1%, oltre cinque punti percentuali in più rispetto ad un anno prima. Le persone in cerca di occupazione sono ora 13,1 milioni, un milione in più rispetto a maggio. Il dato peggiore si registra in Spagna dove la disoccupazione supera il 16% e le persone in cerca di impiego quasi 3,5 milioni. Quinto mese consecutivo di crescita per la disoccupazione nell’area euro che lo scorso agosto ha raggiunto l’8,1% contro il 7,5%…
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Ad agosto il tasso di disoccupazione è sceso al 9,7% (-0,1 punti). Il calo degli inattivi (-0,5% pari a -65mila unità) coinvolge gli uomini e tutte le classi d’età ad eccezione dei 50-64enni. L’aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +83mila unità) coinvolge uomini e donne, dipendenti, autonomi e tutte le classi d’età; è inoltre particolarmente intenso tra i minori di 35 anni (+1,0%, pari a +50mila unità).
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Per l'Istat rimane «più elevato sia il numero di persone in cerca di lavoro, di circa 70 mila unità, sia quello degli inattivi, di oltre 250 mila unità». Continua a salire il tasso di disoccupazione giovanile: ad agosto per la fascia di età 15-24 anni sale infatti al 32,1% (+0,3 punti rispetto a luglio). +83mila occupati, -425 mila su anno. Ad agosto 2020 «prosegue la crescita degli occupati già osservata a luglio, soprattutto tra gli uomini e i lavoratori autonomi».
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Il tasso di disoccupazione è calato al 6,3%, rispetto al 6,4% rilevato ad agosto. (Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Cristina Carlevaro) (Reuters) - Il numero di disoccupati in Germania cala per il terzo mese consecutivo a settembre, secondo i dati pubblicati oggi, mostrando un ulteriore segnale positivo in termini di spesa delle famiglie, che dovrebbe trainare la ripresa della maggiore economia europea dalla crisi del coronavirus
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Il calo degli inattivi (-0,5% pari a -65mila unità) coinvolge gli uomini e tutte le classi d’età ad eccezione dei 50-64enni. Il tasso di occupazione è più basso di quasi un punto percentuale, mentre quello di disoccupazione è tornato stabilmente sopra ai livelli di febbraio", conclude l'istituto di statistica. Se ad agosto il tasso di disoccupazione è sceso al 9,7% (-0,1 punti), nello stesso mese quello tra i giovani è però salito al 32,1% (+0,3 punti).
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Agosto 2020. Ad agosto prosegue la crescita dell’occupazione già registrata a luglio e torna a calare il numero di persone in cerca di lavoro. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 58,1% (+0,2 punti percentuali). Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 1 punto percentuale. Ma su base annua il calo risulta dell’1,8%, pari a -425 mila unità. Ad agosto 2020 “prosegue la crescita degli occupati già osservata a luglio, soprattutto tra gli uomini e i lavoratori…
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La ripresa riguarda soprattutto uomini e lavoratori autonomi. Prosegue la lenta crescita di occupati dopo i mesi di lockdown, ma restano ancora lontani i livelli pre-Covid. In termini assoluti il numero delle persone occupate “è ancora inferiore di oltre 350mila unità” rispetto a quello di febbraio 2020. Rimane “più elevato sia il numero di persone in cerca di lavoro, di circa 70mila unità, sia quello degli inattivi, di oltre 250mila unità”.
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