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La notizia della revoca della condanna di Harvey Weinstein ha scatenato una tempesta di reazioni. L'attrice Ashley Judd ha espresso la sua indignazione in una conferenza stampa a New York, sottolineando come le istituzioni abbiano tradito le vittime.
Il verdetto di appello
La Corte d'appello di New York ha deciso con un margine di 4 a 3 che il processo del 2020 era viziato da errori. Il giudice, secondo la Corte, ha sbagliato a consentire le testimonianze di altre accusatrici oltre ai due casi specifici per i quali Weinstein era stato processato. Inoltre, la Procura non avrebbe dovuto interrogare Weinstein su vari elementi del suo passato.
Le conseguenze per il movimento #MeToo
L'annullamento della condanna di Weinstein rappresenta un duro colpo per il movimento #MeToo, nato sette anni fa per sensibilizzare l'opinione pubblica sugli abusi sessuali e le molestie. Il celebre produttore cinematografico, arrestato e accusato di stupro nel 2018, era stato dichiarato colpevole di due dei cinque capi d'accusa nel febbraio 2020 e condannato a 23 anni di carcere.
La reazione delle donne
La sentenza che annulla il processo a Weinstein è stata percepita come un'offesa alle donne. Le motivazioni giuridiche dell'annullamento della sentenza sono chiare: il giudice Burke ha permesso che nel processo entrassero, a denunciare le aggressioni sessuali dell'imputato, donne che non erano coinvolte nel capo di imputazione. Questa decisione ha sollevato numerose critiche e ha riacceso il dibattito sulla giustizia nei casi di violenza sessuale.