Riforma del calcio italiano: l'agenzia governativa di controllo in discussione

Il mondo del calcio italiano è in fermento. Al centro del dibattito, la possibile sostituzione della Covisoc, l'organo di controllo della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), con una nuova agenzia sotto il controllo diretto del governo.

Il dibattito

Antonello Valentini, ex dirigente FIGC, ha espresso la sua preoccupazione riguardo a questa proposta. Secondo Valentini, l'idea di un'agenzia governativa che controlli il calcio è inaccettabile. Il dibattito si è intensificato con dichiarazioni contrastanti da parte di vari attori chiave. Abodi, Gravina e Malagò hanno espresso opinioni divergenti sulla questione, alimentando ulteriormente la confusione.

L'opinione di Christillin

Evelina Christillin, membro del comitato esecutivo UEFA, ha sottolineato l'importanza dell'autonomia dello sport. Ha ricordato che le iscrizioni alle Coppe Europee sono gestite dall'UEFA, che effettua controlli severi non solo sulla parte finanziaria, ma anche su infrastrutture, stadi, centri di allenamento, squadre giovanili e femminili. Secondo Christillin, è fondamentale capire se prevale il regolamento UEFA e FIFA rispetto a un'agenzia politica.

La posizione del Ministro

Il Ministro dello Sport ha confermato la disponibilità a incontrare i presidenti di FIGC, Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, LND e delle Componenti tecniche per discutere la questione. L'obiettivo è configurare uno strumento terzo, indipendente, che possa rendere più efficiente, credibile, sostenibile e competitivo il sistema calcistico nazionale.

La riforma del calcio italiano è un tema complesso che richiede un attento esame. La discussione è aperta e le prossime settimane saranno cruciali per definire il futuro del calcio italiano.

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