Fondo pensione: conviene ancora sottoscriverlo? Cosa dicono i dati Fondo pensione: il 2022 si è rivelato un anno terribile per la previdenza integrativa. Sul settore si è abbattuta l’onda lunga della pandemia, i contraccolpi sul mercato azionario di crisi energetica e conflitto tra Russia e Ucraina hanno fatto il resto. Nonostante il crollo dei rendimenti, si è comunque registrato un aumento degli iscritti.
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Fondo pensione: conviene ancora sottoscriverlo? Cosa dicono i dati Fondo pensione: il 2022 si è rivelato un anno terribile per la previdenza integrativa. Sul settore si è abbattuta l’onda lunga della pandemia, i contraccolpi sul mercato azionario di crisi energetica e conflitto tra Russia e Ucraina hanno fatto il resto. Nonostante il crollo dei rendimenti, si è comunque registrato un aumento degli iscritti.
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Stando ai dati resi noti dal Covip, l’Autorità di settore della previdenza complementare, nel 2022 le posizioni in essere erano 10,3 milioni, il 5,8% in più rispetto all’anno precedente. Se i fondi pensione sono aumentati a livello di unità, meno positivo è il bilancio sul patrimonio: le risorse destinate alle prestazioni sono diminuite di 7,7 miliardi rispetto al 2021, a causa del calo dei mercati, per un totale di 205 miliardi, nonostante i contributi siano aumentati del 4,2% a 13,9…
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I fondi pensione, nonostante i cali del 2022, restano comunque nel lungo periodo la scelta contributiva migliore per un lavoratore. Questo perché, al netto dei cigni neri che possono capitare e hanno un impatto su ogni tipo di investimento, decidere di puntare sul Tfr e rinunciare alla pensione integrativa offrirà minori opportunità di rendimento nel tempo. Un anno da dimenticare per i fondi pensione Nel 2022 i rendimenti dei fondi di previdenza integrativa a causa del calo dei mercati azionari e del…
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Una vera e propria batosta: i rendimenti dei fondi di previdenza integrativa nel 2022 hanno perso in media il 10%. Nello stesso periodo il Tfr lasciato in azienda si è rivalutato dell’8,3%. Lo rivela l’ultimo report della Covip, la commissione vigilanza sui fondi pensione. Nel primo caso non ha aiutato l’andamento negativo dei mercati azionari. Nel secondo caso (Tfr) invece ha influito l’alta inflazione (attraverso il meccanismo automatico di rivalutazione).
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Una vera e propria batosta: i rendimenti dei fondi di previdenza integrativa nel 2022 hanno perso in media il 10%. Nello stesso periodo il Tfr lasciato in azienda si è rivalutato dell’8,3%. Lo rivela l’ultimo report della Covip, la commissione vigilanza sui fondi pensione. Nel primo caso non ha aiutato l’andamento negativo dei mercati azionari. Nel secondo caso (Tfr) invece ha influito l’alta inflazione (attraverso il meccanismo automatico di rivalutazione).
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Alla fine del 2022, secondo il report della Covip, si contavano 10,3 milioni di posizioni in essere. Male invece i rendimenti Cresce il livello di adesione a forme di previdenza complementare in Italia. Alla fine del 2022, secondo l’ultimo aggiornamento statistico della Covip , le posizioni in essere si attestavano a quota 10,3 milioni di adesioni, dato in rialzo del 5,8% su base annua. Gli iscritti, considerando le cosiddette duplicazioni e dunque il fenomeno di chi aderisce contemporaneamente a più forme di…
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– La Covip – Commissione di vigilanza sui fondi pensione, istituita nel 1993 (Decreto lgs. 124/1993), quale Autorità preposta alla vigilanza delle forme pensionistiche complementari ha presentato il rapporto: “La previdenza complementare principali dati statistici”. Le posizioni in essere Alla fine del 2022, le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono 10,3 milioni, in crescita di 564.000 unità (+5,8 per cento) rispetto alla fine del 2021.
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Ciò al fine di consentire la presentazione delle istanze di pensione anticipata cosiddetta Opzione Donna come modificata dalla Legge di Bilancio n. Pertanto da oggi il nuovo sistema per le istanze di pensione anticipata è pronto per tutte le interessate. Da oggi in pensione con Opzione Donna con il nuovo sistema predisposto dall’INPS. L’INPS con il suddetto messaggio informa come presentare le domande per accedere ad Opzione Donna.
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Quanto costa licenziare un dipendente e come evitare di cacciare troppi soldi tra TFR e ticket NASPI
Infatti con i ticket licenziamento le aziende devono versare un corrispettivo per ogni dipendente licenziato apparentemente senza un valido motivo Lavoro e licenziamento, ecco cosa significa ticket licenziamento. è una misura che di fatto ha due obiettivi. L’altro obiettivo del ticket licenziamento invece riguarda il costo che Quanto costa licenziare un dipendente non può avere altra risposta che non è quella che riguarda il ticket licenziamento.
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A 58 anni, dunque, non sarebbe possibile il pensionamento ma si dovranno aspettare i 62 anni In pensione a 58 anni, le opportunità per le lavoratrici. La prima soluzione da valutare per andare in pensione a 58 anni con 38 di contributi è Opzione Donna. Nello specifico vogliamo rispondere ad una donna che chiede “Ho 58 anni di età e 38 anni di contributi. Al momento, però, soffermiamoci sugli scivoli attivi per capire quando è possibile andare in pensione a 58 anni.
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Non solo: ad essi si applicano requisiti e prestazioni diversi rispetto al regime generale Mentre l’opzione al sistema contributivo è da ritenersi incompatibile con il prepensionamento per i lavoratori subordinati del settore dell’editoria (vale a dire giornalisti e poligrafici). Una recente circolare Inps fa il punto circa i prepensionamenti giornalisti, ma come funziona oggi la previdenza di questa categoria di…
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