(Foto: AFP/SIR) Mentre il calendario corre veloce verso il 4 marzo, quando ci daremo un nuovo Parlamento, ci pensa la cronaca a ricordare ai leader politici le emergenze e le esigenze del Paese. L’ultimo caso si chiama Embraco, multinazionale brasiliana (presente in sette Paesi con circa 11mila…
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Maledetta globalizzazione, maledette multinazionali, maledetta Embraco che licenzia in Italia e riapre in Slovacchia. Maledetta Europa che finanzia il dumping fiscale slovacco per rendere più conveniente investire da loro. E lo fa semmai con i nostri soldi perché l’Italia è contributore netto...
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La società che ha deciso di mandare a casa 500 persone ha una storia di interventi pubblici alle spalle
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Apprezzo l'impegno e le parole forti usate dal ministro Calenda nei confronti delle multinazionali che speculano e delocalizzano. Come nel caso Embraco, azienda controllata da Whirlpool America Latina...
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Dopo lo schiaffo della multinazionale, Calenda va a chiedere di esser difeso da Bruxelles. E torna con tante promesse ed un pugno di mosche in mano
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Quello della Embraco è l’ultimo caso – e forse uno dei più clamorosi -, del cozzo fra visioni diverse del fare impresa, e quindi dell’intendere la presenza e il significato di un’attività produttiva nel territorio e nei confronti di chi lì vive e lavora. Rappresentante di una cultura del produrre…
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Lo scenario economico-politico italiano di questi giorni è caratterizzato dalla vicenda Embraco, l'azienda brasiliana del gruppo Whirlpool che ha deciso di licenziare 500 persone
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Il ministro Calenda «non molla», i 497 lavoratori (dei quali uno da ieri incatenato ai cancelli di Riva di Chieri) men che meno. La commissaria Ue Vestager «ha ben presente il problema e sarà molto intransigente nel valutare un uso sleale degli aiuti europei».
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Un operaio di Riva di Chieri, si è incatenato ai cancelli Embraco. «Non voglio mollare». E tra i lavoratori serpeggiano rabbia e delusione.
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