Il ritorno trionfale di Francis Ford Coppola con 'Megalopolis'

Francis Ford Coppola, il celebre regista, ha finalmente realizzato il suo sogno di una vita, portando alla luce il suo film 'Megalopolis'. Questo progetto, inseguito per metà della sua vita, è un'ambiziosa visione del futuro, sebbene sia figlio di una visione del mondo ormai superata.

Un viaggio personale

Il protagonista del film, Cesar Catilina, pronuncia una frase che sembra essere un messaggio diretto del regista a se stesso: "Sono due le cose che non si riescono a guardare direttamente negli occhi: il sole e la propria anima". Questa riflessione profonda sottolinea l'intensa connessione personale di Coppola con il film.

La famiglia prima di tutto

Coppola ha sempre posto la famiglia al centro della sua vita e della sua carriera. Ricorda con commozione quando, nel 1979, portò sua figlia Sofia, allora di cinque anni, al Festival di Cannes per la presentazione di 'Apocalypse Now'. Recentemente vedovo della moglie Eleanor, ha scelto di farsi accompagnare sul red carpet da sua nipote diciassettenne Romy Mars.

Il ritorno a Cannes

Dopo 45 anni dal suo secondo trionfo a Cannes con 'Apocalypse Now', Coppola è tornato al festival con 'Megalopolis'. L'idea del film prese forma proprio in quel periodo e Coppola ha passato più di quattro decenni a fantasticare sul progetto. Dopo innumerevoli riscritture, ritardi e false partenze, ha deciso di produrlo in proprio, investendo 120 milioni di dollari, parte dei quali ottenuti vendendo una parte dei suoi vigneti in California.

Tra sollievo e gioia

Dopo la proiezione trionfale di 'Megalopolis', Coppola si è detto animato da un sentimento "a metà strada tra sollievo e gioia". Nonostante i momenti difficili, non ha mai mollato, dimostrando la sua determinazione e la sua passione per il cinema. 'Megalopolis' rappresenta non solo un grande successo artistico, ma anche la realizzazione di un sogno che Coppola ha inseguito per tutta la vita.

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