L'Ocse alza le stime: il Pnrr ancora non c'è ma l'economia già corre

Quotidiano del Sud ECONOMIA

La ripresa è travolgente a prescindere dal Pnrr di cui, per il momento è arrivato solo un acconto.

“I governi dovrebbero concentrarsi sul trasferimento delle risorse verso capitoli di spesa che creano crescita strutturale, quali educazione e sanità

L’Ocse stima una crescita al 4,6% l’anno prossimo e al 2,6% nel 2023.

L’Eurozona seguirà la stessa dinamica: crescita al 5,2% nel 2021, 4,3% nel 2022 e 2,5% nel 2023. (Quotidiano del Sud)

La notizia riportata su altre testate

La sentenza dell’Ocse è netta: "Il problema. di Claudia Marin. ROMA. Italia locomotiva della ripresa, europea e mondiale, che chiude il 2021 con una crescita Pil del 6,3 per cento. di Claudia Marin ROMA Italia locomotiva della ripresa, europea e mondiale, che chiude il 2021 con una crescita Pil del 6,3 per cento. (Quotidiano.net)

Seppur inserite in un quadro generale di cautela, le stime di crescita pubblicate dall’Ocse nel suo aggiornamento delle Prospettive economiche indicano un impulso che per quanto forte appare ancora sbilanciato. (Tag24 - Radio Cusano Campus)

È questo il messaggio principale del nuovo economic outlook «cautamente ottimistico» dell'Ocse, presentato ieri a Parigi dalla capo economista Laurence Boone. Italia promossa, l'economia globale un po' meno. (Milano Finanza)

Numeri che, come abbiamo detto anche per quanto riguarda l’Italia, possono essere riviste in queste ultime settimane Questo, almeno sempre secondo le ultime stime, dovrebbe avere una crescita del 5,2 nel 2021, del 4,3% nel 2022 e del 2,5% nel 2023. (News Mondo)

Anche se, è opportuno ricordarlo, buona parte dell'incremento del lavoro nel nostro paese è a tempo indeterminato e precario. Il mondo. Per quanto riguarda il resto del mondo, Ocse prevede la chiusura del 2021 con un +5,6% per l'economia globale (aveva previsto in settembre un +5,7). (TIMgate)

Roma, 3 dic. Diversi elementi sono alla base della spirale perversa che si è determinata: la rapida decompressione dei consumi familiari, congelati nelle fasi più complicate, ma adesso in condizione di alimentare rapidamente la domanda di beni e servizi; la crescita anomala della domanda di input produttivi legata alla rapida ripartenza delle attività manifatturiere in tutto il mondo;il movimento speculativo borsistico che si è generato sulle commodities; il protagonismo del gigante cinese nel mercato dei materiali (LaPresse)