Mafia, droga e truffe all’Inps: 40 arresti (vd e ft)

Grandangolo Agrigento INTERNO

Disarticolate dai carabinieri di Catania due organizzazioni criminali locali legate alla famiglia catanese di Cosa nostra di Santapaola-Ercolano.

Mafia, droga e truffe all’Inps: 40 arresti. Il sodalizio mafioso operante in Paternò, e già facente capo ad Giuseppe Alleruzzo 86 anni, è stato poi riorganizzato da Domenico Assinnata 71 anni, e dal figlio Salvatore, cl.

Le indagini hanno consentito di ricostruire gli organigrammi dei gruppi mafiosi Assinnata, Alleruzzo e Amantea localizzati nella provincia etnea, in particolare nei comuni di Paterno’ e Belpasso (Grandangolo Agrigento)

Se ne è parlato anche su altri media

Sulla scorta delle sentenze passate in giudicato sopra menzionate, risultava giudiziariamente accertata l’esistenza di un clan mafioso operante in Paternò, diretto e organizzato nel tempo dalle famiglie ALLERUZZO, ASSINNATA e AMANTEA (Tele Video Adrano)

La più grande sfida, indubbiamente, fu il Maxiprocesso, dove ebbe l’occasione di conoscere meglio Falcone e Borsellino, due colleghi che divennero presto anche due grandi amici Pietro Grasso: una vita dedicata all’antimafia. (Younipa - il blog dell'Università degli Studi di Palermo)

Nel mirino del clan di Belpasso decimato dagli arresti dell’operazione 'Sotto Scacco' c'è stato pure il cavaliere Condorelli, il produttore dei torroncini di Sicilia. Condorelli denuncia il tentativo di estorsione ai carabinieri, che stanno già indagando e che intercettano una telefonata tra due affiliati Barbaro Stimoli e Daniele Licciardello. (Giornale di Sicilia)

Fortunatamente il piano, che sarebbe stato nella testa del boss secondo le esternazioni del pentito, non è mai stato concretizzato “Santo Alleruzzo era arrabbiato con l’avvocato Trantino perchè gli avevano confermato l’ergastolo”. (Livesicilia.it)

Avrebbe voluto un'ulteriore sconto di pena in relazione alla condanna per l'omicidio di Giuseppe Calascibetta, il boss di Santa Maria di Gesù eliminato a colpi di pistola la sera del 19 settembre del 2011 in via Bagnera, sotto casa sua, a Belmonte Chiavelli. (PalermoToday)

Sulla scorta delle sentenze passate in giudicato sopra menzionate, risultava giudiziariamente accertata l’esistenza di un clan mafioso operante in Paternò, diretto e organizzato nel tempo dalle famiglie Alleruzzo, Assinnata e Amantea (Gazzettinonline)