Suicidio in carcere a Vigevano, detenuto 55enne si toglie la vita
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Un detenuto italiano di 55 anni si è suicidato nel carcere di Vigevano, dove era entrato il 3 dicembre 2024 per una condanna a due anni e 8 mesi, perché riconosciuto colpevole di una rapina del valore di 55 euro e per una precedente per la quale aveva risarcito il danno. L’episodio si inserisce in un quadro allarmante: dall’inizio dell’anno sono già 9 i detenuti he si sono tolti la vita in cella, a cui bisogna aggiungere il suicidio di un operatore penitenziario e il suicidio avvenuto in una Rems. (Il Dubbio)
Su altri giornali
È il nono suicidio nelle carceri italiane dal... Si è tolto la vita in carcere a Vigevano, dove si trovava per una rapina da 55 euro (restituiti con tanto di risarcimento del danno). (Virgilio)
Secondo il suo legale, l’avvocato Rocco Domenico Ceravolo , del Foro di Palmi, «la morte di Rosano poteva essere evitata solo se il magistrato di sorveglianza avesse considerato con il dovuto buon senso quanto gli era stato rappresentato. (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)
Rosano, 55enne da molti anni trasferitosi in Lombardia e dipendente dell'Atm, l'azienda di trasporti di Milano, era stato arrestato il 3 dicembre scorso per una rapina che aveva fruttato un bottino di appena 55 euro. (LaC news24)
VIGEVANO – Ancora una tragedia in carcere. Come denunciato dal sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria, un detenuto di 55 anni si è tolto la vita nel carcere di Vigevano. Nonostante il soccorso immediato, l’uomo è morto in ospedale poco dopo. (Radio Gold)
VIGEVANO (PAVIA)- Un detenuto di 55 anni, S. R., di origini calabresi, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella del carcere di Vigevano. L’uomo, che avrebbe finito di scontare la pena nel 2027, era stato arrestato lo scorso dicembre per una rapina di soli 55 euro. (Quotidiano del Sud)
L’estremo gesto, forse, non sarebbe arrivato, se “il magistrato di sorveglianza avesse considerato con il dovuto buon senso quanto gli era stato rappresentato – afferma il legale, del foro di Palmi – E cioè che si trattava di un soggetto fragile, com'era stato documentato attraverso la produzione di un'apposita certificazione, e che già quando era in stato di libertà aveva tentato di porre in essere atti della stessa natura” La morte di Salvatore Rosano, detenuto di origini calabresi che si è tolto la vita nel carcere di Vigevano, “poteva essere evitata”. (La Repubblica)