I colossi cinesi annunciano il delisting da Wall Street per 310 miliardi di dollari

Milano Finanza ECONOMIA

Anche perché la Cina continua a sostenere la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina a fine febbraio.

of China, la cui capitalizzazione complessiva si aggira attorno a 310 miliardi di dollari, circa la metà del valore di tutta Piazza Affari.

E oggi, venerdì, sono arrivate a Wall Street le richieste, separate, di delisting da parte di diversi colossi cinesi.

Un tema divenuto più rilevante negli Usa dopo l'invasione dell'Ucraina, con la Russia protetta dalla Cina e di recente dopo le tensioni su Taiwan

Il rischio esplusione della Cina da Wall Street. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altre testate

Nella giornata di oggi, cinque società cinesi hanno comunicato al mercato e agli investitori la loro volontà di lasciare Wall Street e attivare così il delisting dalla Borsa di New York. of China, hanno comunicato al mercato e agli investitori di aver iniziato l’iter di delisting dal Nyse. (Forbes Italia)

Ecco ragioni, numeri e contesto. Cinque società statali cinesi hanno annunciato oggi l’intenzione di ritirare entro fine mese le loro quotazioni dalla New York Stock Exchange, negli Stati Uniti, la borsa valori più grande al mondo per volume di scambi. (Start Magazine)

Ascolta la versione audio dell'articolo. 2' di lettura. Prima o poi doveva succedere, ma la fuga delle società cinesi dai listini è partita il 12 agosto, a raffica, e sembra - dati i tempi, con le tensioni sullo Stretto di Taiwan - una ritirata imposta con piglio militare. (Il Sole 24 ORE)

La China Securities Regulatory Commission ha dichiarato che i piani di delisting sono basati sulle preoccupazioni commerciali delle società.PetroChina ha citato "ilper l'adempimento degli obblighi di informativa necessari per mantenere la quotazione degli ADS sul NYSE, a causa delle differenze nelle regole tra diverse sedi di quotazione". (Borsa Italiana)

(Teleborsa) - Cinque delle più grandi società statali cinesi, in una mossa non esplicitamente coordinata ma attuata contemporaneamente, hanno annunciato l'intenzione di revocare le loro azioni dalle Borse statunitensi. (ilmessaggero.it)

“Queste società sono quotate su più mercati e solo una piccola parte dei loro titoli è scambiata sui mercati statunitensi. PetroChina manterrà le sue quotazioni sulle borse di Hong Kong e Shanghai, ha dichiarato la società, così come le altre tre aziende cinesi che hanno chiesto il delisting da New York. (Scenarieconomici)