Visco: «Il collasso del Pil non è solo colpa del virus. C’è poca innovazione»

Il Piccolo ECONOMIA

In altri Paesi – ha osservato – abbiamo registrato un fenomeno simile o anche peggiore, nello stesso trimestre, ma nessun altro ha fatto l’enorme salto indietro accusato dall’Italia, perché altrove la crescita è stata più robusta.

Visco ha poi indicato la ricetta per tornare a una crescita sostenibile: «L’assett principale su cui investire è la conoscenza e bisogna poi attuare misure che rimuovano gli ostacoli che frenano l’innovazione del Paese». (Il Piccolo)

La notizia riportata su altre testate

Le banche centrali”, ha detto, “hanno utilizzato un’ampia gamma di strumenti per garantire condizioni monetarie più accomodanti, contrastare le tensioni sui mercati e sostenere i prestiti a famiglie e imprese” . (Verde Azzurro Notizie)

E non è colpa solo del Covid”. Tornare a investire sulla conoscenza e rimuovere gli ostacoli all’innovazione. “Il Pil ha fatto un balzo indietro di 30 anni. (FIRSTonline)

Visco: “Il Pil italiano è tornato ai livelli di 30 anni fa, occorre togliere ostacoli all’innovazione” (Di venerdì 4 settembre 2020) Il Governatore della Banca d’Italia è intervenuto all’Esof di Trieste mettendo in guardia sul ranking del nostro paese: il più basso dell’OCSE Leggi su lastampa. (Zazoom Blog)

Nessun “altro paese ha registrato un tale enorme salto indietro perchè altrove la crescita in passato è stata più robusta”. – Il Pil dell’Italia, a causa dell’emergenza Covid ” è tornato a livelli osservati all’inizio del 1993. (Icona News)

Per Visco “un annoso problema in Italia è legato al basso livello di spesa in ricerca e sviluppo (R&S). Ciò avrebbe stimolato la domanda di manodopera altamente qualificata, innescando forse un circolo virtuoso di domanda e offerta di istruzione superiore”. (ilnordestquotidiano.it)

“L’Italia è tra i paesi con il ranking più basso dell’OCSE” per spesa in ricerca e sviluppo e questa “è accompagnata da investimenti insufficienti nell’istruzione”. In termini pro capite, il PIL è sceso ai valori registrati alla fine degli anni ’80”. (Corriere Quotidiano)