Milano-Virtus Bologna, pagelle: Causeur e Beli, largo agli "anziani". Clyburn FANTASMA, Mirotic FARO dell'Olimpia
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Olimpia Milano Neno Dimitrijevic, 5.5: mezzo voto in più per i 9 assist, ma a tratti è dannoso per l’Olimpia tra palle perse e cattive decisioni in attacco. In difesa non è esattamente arcigno, come al solito. Fabien Causeur, 7.5: è la sua serata, nettamente la migliore partita in maglia Milano finora. Inizia bene e chiude meglio, con 18 punti e 3 triple. Un cecchino. Stefano Tonut, 7: ottimo impatto sulla gara, sia in attacco che soprattutto in difesa. (BasketUniverso)
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SEGAFREDO BOLOGNA; Cordinier 9, Belinelli 21, Clyburn 2, Visconti ne, Shengelia 25, Grazulis, Morgan 11, Polonara 7, Diouf 4, Zizic 2, Akele, Tucker 9. Banchi. (Quotidiano Sportivo)
Vince l’Olimpia Milano 99-90, pur senza Shields ed Ettore Messina (alle prese con l’otite), mentre la Virtus subisce la sesta sconfitta in sette partite europee. Anche lei con assenze pesanti, aggrappata a un Toko Shengelia (25 punti in 34 minuti) infinito, capace insieme a Belinelli (21) di capovolgere la partita con la rimonta del terzo periodo e poi troppo stanca per reggere l’urto dell’Olimpia. (La Gazzetta dello Sport)
Senza Pajola ed Hackett, le Vu nere non sono state tradite dai suoi senatori, con un Shengelia da 25 punti e i 21 punti di Belinelli con 5/8 da tre, ma ha registrato ancora notti da censura per Clyburn, 2 punti in 25' in campo, e da Zizic con una comparsata e nulla più. (La Repubblica)
Un derby che, per le tante assenze da una parte e dall’altra (fuori Shields, Diop e McCormack per l’Olimpia e il duo Pajola-Hackett per la Virtus), si preannunciava in tono minore e che invece sul parquet ha regalato tante emozioni: dominando a rimbalzo (40-24 il computo delle carambole in favore dei biancorossi che hanno chiuso con un 15-3 sotto le plance d’attacco) e speculando sulle basse percentuali al tiro di Bologna, Milano nei primi 20’ ha saputo tenere sotto controllo i ritmi di gara ed è schizzata a +17. (Quotidiano Sportivo)
Primo quarto in cui le squadre hanno faticato al tiro, ma con Milano più fluida nel muovere il pallone e nel trovare il canestro. La Virtus paga la doppia assenza di Pajola e Hackett in regia, finisce a -17, ma riesce a reagire grazie a numerosi viaggi in lunetta e agli sforzi di Shengelia e Belinelli. (Sky Sport)
Sfogliare il dizionario, anche oltre la lettera D, per scegliere l’etichetta più confacente all’Olimpia-Virtus con meno appeal dell’ultimo quinquennio. Il derby delle deluse, delle deludenti, delle derelitte. (La Repubblica)