Omicidio Claris, il gip si riserva sulla convalida. Gli inquirenti sentono altre dieci persone
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Bergamo. Fuori dal tribunale di Bergamo, nonostante la pioggia, intorno alle 15 di martedì 6 maggio inizia a radunarsi un gruppetto di ragazze e ragazzi. Attendono il mezzo della polizia penitenziaria che, dal carcere di Brescia, accompagna Jacopo De Simone all'interrogatorio di convalida dell'arresto fissato davanti al gip Maria Beatrice Parati, che si è riservata sulla decisione. Nessuno parla, fumano sigarette. (BergamoNews)
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Felpa e pantaloni della tuta sono neri, come il buio di quella notte. Jacopo De Simone scende rapido dal furgone della polizia penitenziaria che lo ha scortato dal carcere di Brescia sino a qui, al tribunale di via Borfuro per l’interrogatorio di convalida dell’arresto per omicidio volontario aggravato ai futili motivi. (L'Eco di Bergamo)
«Gli atalantini ci inseguono», dice alla madre. La scena che lui stesso racconta nell’interrogatorio rende la potenza della preoccupazione di questa donna, ma anche delle «intenzioni» del ragazzo diciottenne. (Corriere Bergamo)
Secondo una prima ricostruzione, due gruppi di tifosi, uno dell'Atalanta, di cui faceva parte la vittima, e uno dell'Inter di cui faceva parte il diciannovenne, hanno avuto una discussione animata in un bar in Borgo Santa Caterina" scriveva l'ANSA nella nota diramata nelle ore immediatamente successive all'episodio accaduto qualche giorno fa. (FC Inter News)
Aveva intuito la situazione di pericolo. E infatti aveva nascosto i coltelli che c’erano nell’abitazione in via Ghirardelli, prima di scendere in strada e affrontare il gruppetto rivale per allontanarlo. (Il Giorno)
“Ho preso il coltello perché temevo per me e per i miei fratelli”, ha detto al gip. Il suo legale Luca Bosisio sostiene che lui non ha niente a che vedere con il mondo ultras. (RaiNews)
Il legale di Jacopo De Simone: "Non è stato uno scontro tra tifoserie, ma qualcosa che è successo quella sera con le modalità che le indagini verificheranno" (Il Fatto Quotidiano)
