"Bella ciao", inno della Liberazione: la proposta di legge

Studio Cataldi INTERNO

Poche righe nel testo di legge ma sicuramente a sostegno della proposta il fatto che la canzone porta con sé "un'espressione popolare" che rappresenta "valori fondanti" della Repubblica.

"Bella ciao", la proposta di legge. La proposta di legge è stata presentata alla Camera lo scorso 21 aprile, anche se ancora non è partito il suo iter in Parlamento dove servirà avere più consensi.

Da qui l'idea del posto d'onore: in occasione della Festa di Liberazione dal nazifascismo dovrà essere cantata immediatamente dopo l'inno nazionale

Ora l'idea di Pd, Iv e LeU, presentata in una proposta di legge a prima firma del deputato Dem Gian Mario Fragomeli, perché subito dopo l'Inno di Mameli, il 25 aprile va intonata 'Bella Ciao', canzone dal riconosciuto "carattere istituzionale". (Studio Cataldi)

Su altre fonti

La prima apparizione è nel 1953, sulla rivista "La Lapa" di Alberto Mario Cirese, per poi essere inserita, proprio il 25 aprile del 1957, in una breve raccolta di canti partigiani pubblicati dal quotidiano "L'Unità" La storia di "Bella Ciao". (Sky Tg24 )

La Repubblica riconosce la canzone 'Bella ciao' quale espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo. La canzone popolare 'Bella ciao' è da sempre associata al periodo della Resistenza e alla festa della Liberazione del 25 aprile. (Tiscali.it)

“Fosse per me Bella Ciao sostituirebbe addirittura l’Inno di Mameli, intanto perché più bella; inoltre perché è veramente una canzone della Repubblica italiana nata dalla resistenza anti fascista; infine perché è un inno alla libertà, adottato in tutto il mondo e cantato in più lingue”. (Cremonaoggi)

Chiarissimo, graficamente, il riferimento alla serie tv Netflix di enorme successo “La casa di Carta”. La proposta di legge non è fraintendibile anche se limitata al giorno del 25 Aprile, festa della Liberazione: subito dopo l’Inno di Mameli, intonare anche Bella Ciao, riconoscendone così il “carattere istituzionale”. (ComoZero)

Per di più è tragicomico il fatto che i partigiani, quelli veri fra i monti, non conoscevano nemmeno una parola di Bella ciao. Lo scorso anno ci avevano provato Piero Fassino e altri del Pd ad imporre Bella ciao nelle scuole. (ilGiornale.it)

Vi prego, vi supplico e vi imploro, la mia testa sotto i vostri piedi onorevoli Fragomeli, Verini, Boldrini e Fiano, Stumpo, Anzaldi e Sarli, distogliete lo sguardo, obnubilate il pensiero e ritraete le vostre mani, manine, manone, da Bella ciao. (la Repubblica)