CEI, sì a gay in seminario ma devono vivere la castità

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha recentemente pubblicato nuove linee guida per l'ammissione ai seminari, stabilendo che le persone omosessuali possono essere ammesse solo se accettano di vivere la castità nel celibato. Queste norme, approvate dalla Santa Sede tramite un decreto del Dicastero per il Clero, sono entrate in vigore da ieri e saranno applicate per i prossimi tre anni.

Le linee guida precisano che non ci sono "sbarramenti" per le persone omosessuali che aspirano alla consacrazione al sacerdozio, purché dimostrino fin dall'inizio un orientamento alla vita celibataria. Tuttavia, l'accesso è negato a chi pratica l'omosessualità, a coloro con tendenze omosessuali profondamente radicate e a chi sostiene la cosiddetta cultura gay.

Questa precisazione si è resa necessaria dopo una lettura parziale e non contestualizzata da parte di alcuni organi di stampa del paragrafo 44 del documento, che affronta proprio il tema dell'omosessualità nel percorso formativo dei seminari. Le norme sulla non ammissione al sacerdozio di persone omosessuali non cambiano, ma vengono ribadite con maggiore chiarezza per evitare fraintendimenti.

In sostanza, la CEI sottolinea che l'obiettivo della consacrazione al sacerdozio richiede una vita di castità e celibato, indipendentemente dall'orientamento sessuale del candidato.