Volkswagen, tagli ai salari e bonus ridotti per risparmiare quattro miliardi di euro

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ECONOMIA

Volkswagen, uno dei colossi dell'industria automobilistica mondiale, sta affrontando una situazione sempre più complessa nel mercato automobilistico. Per cercare di ridurre i costi e mitigare i rischi, l'azienda ha deciso di adottare una serie di misure drastiche. Tra queste, spiccano il taglio del 10% degli stipendi e il congelamento dei salari per due anni, oltre all'istituzione di un tetto massimo per i bonus destinati ai dirigenti di alto livello.

Daniela Cavallo, leader del sindacato Volkswagen, ha espresso il suo disappunto, definendo queste misure come un vero e proprio tradimento. Cavallo, figlia di immigrati italiani, ha raggiunto la leadership del sindacato più potente e influente in Germania, rappresentando un esempio di successo e affermazione personale. Nata nel 1975 da una famiglia di origine calabrese, Cavallo si reca ancora spesso nella sua terra d'origine.

La situazione di Volkswagen non è isolata. Anche altre grandi aziende automobilistiche, come Ford e Mercedes, stanno affrontando difficoltà simili. Le tribolazioni di Stellantis e i segnali lanciati dalla stessa Volkswagen a settembre scorso indicano che nessuna azienda può affrontare da sola la transizione ecologica in tempi così ristretti. La pianificazione della transizione ecologica, con la cessazione della produzione di motori alimentati da combustibili fossili entro il 2035, sta provocando una vera e propria deflagrazione nel mondo dell'automotive.

Paolo Scudieri, presidente del Gruppo Adler e leader nazionale dell'automotive, ha sottolineato le ripercussioni che queste misure avranno sulla componentistica italiana. L'Italia, infatti, è sempre stata il primo esportatore di componentistica in Germania.