Foggia, pubblica video di un omicidio: sequestrato cellulare a cronista

La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Il difensore di Pesante, l’avvocato Michele Vaira, ha inviato una lettera al pm Pensa con la quale chiede la restituzione immediata del cellulare.

L’ennesimo caso che ha visto protagonista Francesco Pesante ripropone l’urgenza di un intervento normativo a tutela delle fonti giornalistiche e del segreto professionale, essenza stessa del giornalismo»

Secondo il legale, inoltre, il cellulare «è pieno di informazioni private» e «il video è stato ricevuto da un altro collega e reca l’indicazione 'inoltrato molte voltè». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altri media

(Ansa) – in foto, Pesante e Pensa Nell’indagine sono coinvolti anche due agenti delle volanti di 32 e 50 anni accusati di rivelazioni e utilizzo di segreti d’ufficio. (l'Immediato)

Forse la pm non ha tenuto conto che noi giornalisti abbiamo il dovere di tutelare le nostre fonti e rispettare il segreto professionale”. “Sono stato contattato dalla squadra mobile per sommarie informazioni in merito al video e mi sono ritrovato con il cellulare sequestrato e un’accusa di ricettazione. (l'Immediato)

La Federazione Nazionale della sStampa, Assostampa Puglia e Ordine dei giornalisti della Puglia si sono schierati a difesa del cronista e del diritto a informare Secondo il legale, inoltre, il cellulare «è pieno di informazioni private e il video e’ stato ricevuto da un altro collega e reca l’indicazione “inoltrato molte volte”». (Corriere della Sera)

Francesco Pesante, direttore della testata online "L'Immediato", è indagato per ricettazione di file video la pubblicazione del filmato, registrato dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia, in cui si vede l'omicidio di Alessandro Scrocco (La Repubblica)

Video divenuto virale nelle chat e che Pesante, cosi’ come altre testate giornalistiche, ha pubblicato sul proprio sito di informazione. Pesante e’ indagato per ricettazione di un file video relativo al filmato, ripreso dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia, dell’agguato mortale teso ad Alessandro Scrocco compiuto il 17 maggio scorso. (StatoQuotidiano.it)

Al Corriere il cronista ha spiegato che “non fermerà l’impegno nel raccontare le opacità di un territorio troppo spesso martoriato dalla criminalità organizzata”. Continueremo a lavorare con la schiena dritta, nell’interesse esclusivo dei lettori e della tutela dei principi cardine della professione giornalistica”. (l'Immediato)