Israele punta a una guerra totale: dal Libano alla West Bank, il piano di Netanyahu per annientare i «terroristi»

Israele punta a una guerra totale: dal Libano alla West Bank, il piano di Netanyahu per annientare i «terroristi»
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ilmattino.it ESTERI

È guerra fino alla “vittoria totale”. A ogni passaggio che poteva sembrare una concessione da parte di Israele al dialogo con i palestinesi, il premier Benjamin Netanyahu ha sempre voluto ribadire che la spirale d’odio e di orrore innescata dai massacri sui civili dei Kibbutz e del Rave Party del 7 Ottobre non può che concludersi con la sconfitta definitiva di Hamas e del “terrorismo” palestinese. L’obiettivo è quello di ricostituire le condizioni di sicurezza per gli israeliani, il ritorno degli sfollati dal Nord del Libano terrorizzati dai razzi di Hezbollah, e la garanzia che gli insediamenti a ridosso della Striscia non saranno mai più violati da pogrom all’interno dello stesso Israele. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri giornali

Che una settimana fa ha accettato di incontrarli per riempire quei buchi di egocentrismo che hanno colmato il calendario in questi undici mesi di guerra e allontanare le accuse di vivere in un’altra dimensione, uno spazio ricreato dalle guardie del corpo come il ristorante a Cesarea blindato e nascosto dietro i teli blu per il loro pranzo di sabato. (Corriere della Sera)

Non lo ha detto uno dei leader latitanti dell’opposizione israeliana, ma Ronen Bar, capo del servizio di sicurezza interna Shin Bet. Se uno dei Gatekeeper , uno dei Guardiani della Sicurezza di Israele, insieme al capo del Mossad e dell’Idf, lancia un allarme tanto chiaro … (Il Fatto Quotidiano)

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Le bombe di Netanyahu, chi tace acconsente

Min lettura (Valigia Blu)

In un’intervista al quotidiano israeliano Haaretz, Borrell ha dichiarato «L’assedio a Gaza e la repressione in Cisgiordania non vi garantiranno maggiore sicurezza». Tutto sembra in fiamme. (il manifesto)

Falciando oltre 40mila palestinesi, le forze armate di Israele hanno devastato Gaza, riducendola in macerie e, di fatto, rioccupandola manu militari. Una volta fatto il deserto a Sud, Netanyahu si è rivolto a Nord, al Libano delle milizie di Hezbollah, approfittando della supremazia aerea per lanciare attacchi sempre più micidiali, fino a quello delle scorse ore, definito «preventivo» rispetto a un’offensiva delle milizie filo-iraniane che poi si è materializzata ugualmente nel lancio di centinaia di razzi. (L'Eco di Bergamo)