Milan-Inter, polemiche infinite: il derby non si ferma mai





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Il derby della Madonnina, già di per sé un evento carico di tensione e significato, continua a far discutere ben oltre i novanta minuti di gioco. Questa volta, però, non si parla di gol spettacolari o di giocate decisive, bensì di un’azione che ha scatenato un putiferio mediatico e tecnico: il mancato rigore per il contatto in area tra Pavlovic e Marcus Thuram. Un episodio che, a distanza di giorni, non smette di alimentare polemiche, soprattutto per via dell’audio VAR relativo all’azione, mai trasmesso da Dazn, lasciando spazio a retropensieri e interpretazioni contrastanti.
Simone Inzaghi, solitamente misurato nei toni, ha perso la pazienza dopo la partita, esplodendo in una rara reazione pubblica. Il pareggio all’ultimo respiro, siglato da De Vrij, non è bastato a placare il tecnico nerazzurro, che ha evidenziato come la prestazione della sua squadra sia stata penalizzata da decisioni arbitrali discutibili. Tre gol annullati, tre pali colpiti e, soprattutto, un rigore “grande come una casa” non concesso: elementi che, secondo Inzaghi, hanno alterato l’esito di una partita già di per sé equilibrata.
Fabrizio Biasin, giornalista noto per le sue analisi schiette, non ha usato mezzi termini nel commentare l’episodio. Intervenuto su IoTifoInter, ha sottolineato come il contatto tra Thuram e Pavlovic sarebbe stato punibile con un rigore “su ogni pianeta”, criticando senza remore l’operato degli arbitri. “Non penso a complotti – ha precisato – ma ci sono errori che vanno evidenziati perché incidono sulle partite. Se si crea confusione mediatica quando un fatto agevola l’Inter, è giusto che si parli anche quando viene sfavorita da decisioni incomprensibili”.
Le polemiche, però, non si limitano ai campi da gioco o alle tribune stampa. Anche tra i giornalisti, la tensione è salita alle stelle. Durante la trasmissione Pressing, il confronto tra Carlo Pellegatti, storico volto rossonero, e lo stesso Biasin è diventato acceso, con entrambi che hanno difeso le proprie posizioni senza sconti. Un botta e risposta che ha ulteriormente alimentato il dibattito, dimostrando come il derby sia in grado di dividere non solo i tifosi, ma anche chi lo racconta.
Intanto, l’assenza dell’audio VAR trasmesso in diretta ha lasciato un alone di mistero sull’intera vicenda. Se da un lato c’è chi sostiene che la decisione dell’arbitro sia stata corretta, dall’altro molti continuano a chiedersi perché non sia stato reso pubblico il dialogo tra il direttore di gara e la sala video. Una mancanza di trasparenza che, in un contesto già così carico di emotività, rischia di alimentare ulteriori sospetti e malumori.