Il discorso di Meryl Streep all'Onu: "Le donne in Afghanistan hanno meno diritti di uccelli e scoiattoli"
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"A Kabul persino una gatta ha più libertà di quante ne abbia una donna oggi in Afghanistan", è una delle frasi che Meryl Streep ha detto durante un incontro dell'Onu, dedicato all'inclusione delle donne nel futuro dell'Afghanistan e che hanno fatto il giro del mondo. Nel discorso, tenuto a New York, l'attrice tre volte premio Oscar, ha ricordato la storia dei diritti delle donne afgane: ottennero il diritto di voto nel 1919, ben prima delle donne francesi e di quelle statunitensi, e negli anni '70 erano loro, in numero maggiore rispetto agli uomini, a ricoprire i ruoli di insegnanti, dottori, avvocati. (Adnkronos)
Su altre fonti
Il suo nome è Asila Wardak, ex diplomatica all’Onu e a Kabul prima del ritorno al potere dei talebani, oggi dirigente del Women’s Forum on Afghanistan, un’organizzazione che opera nel campo degli aiuti umanitari. (Corriere della Sera)
L'attrice statunitense ha voluto accendere i riflettori sulla condizione delle donne afghane vittime delle scelte del regime talebano ROMA – “Oggi a Kabul un gatto femmina ha più libertà di una donna. Un gatto può sedersi in veranda e prendere il sole al viso, può rincorrere uno scoiattolo in un parco. (Dire)
Questo è qualcosa di incredibile”. Da quando sono tornati al potere nel 2021, i Talebani hanno chiuso le scuole secondarie per le ragazze, hanno vietato alle donne di frequentare l'università e di lavorare presso le ONG, hanno limitato i loro spostamenti senza un accompagnatore maschio e hanno vietato loro di frequentare spazi pubblici come parchi e palestre. (Luce)
Meryl Streep alle Nazioni Unite parla della repressione delle donne afghane (alfemminile.com)
Le afghane nel loro paese non possono studiare, ridere e parlare ad alta voce, citando solo alcune delle innumerevoli limitazioni imposte alla loro libertà. La replica è arrivata in seguito a un’azione congiunta di Cana… (L'HuffPost)
Un diritto di cui le donne afghane godevano già da più di mezzo secolo. Hanno ottenuto questo diritto nel 1919», un anno prima degli americani e decenni prima dei francesi. (Vanity Fair Italia)