NASPI: più difficile ottenere l'indennità dopo la legge di bilancio
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Dal 1° gennaio 2025, il lavoratore licenziato che intende richiedere la NASPI e che nei 12 mesi precedenti ha interrotto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per dimissioni volontarie o a seguito di risoluzione consensuale deve poter far valere almeno 13 settimane di contribuzione tra i due eventi interruttivi. Sul S.O. n.43/L alla G.U. n. 305/2024 è stata pubblicata la Legge 207/2024, meglio nota come Legge di Bilancio 2025, che tra i diversi commi dell'art. (NT+ Lavoro)
La notizia riportata su altre testate
Il Governo ha parlato di cambiamenti necessari per prevenire i possibili abusi e per garantire che alcuni lavoratori possano essere meglio tutelati dalla NASpI. Le parti sociali e i sindacati hanno invece accolto queste novità con sospetto, denunciando un taglio ai fondi per la disoccupazione. (gazzettinodelgolfo.it)
Dunque, come appena detto, lo stato di disoccupazione deve essere involontario. Però, se sussistono gli altri requisiti, l’accesso alla Naspi è comunque possibile in altri casi particolari come, ad esempio, quello di dimissioni per giusta causa o di licenziamento disciplinare. (Brocardi.it)
Uno strumento di welfare italiano che a volte è finito nelle mani sbagliate. Ecco, allora, la stretta sulla Naspi (Felicità Pubblica)
Dal 10 gennaio 2025, chi si dimette da un contratto di lavoro e, nei successivi 12 mesi, viene licenziato da un nuovo impiego a termine, dovrà dimostrare di avere accumulato almeno 13 settimane di contributi relativi all’ultimo lavoro svolto. (Fenalca)
Cambiamenti in arrivo per la NASpI nel 2025: nuove regole, requisiti e importi più alti. Ecco come queste modifiche potrebbero influenzare chi richiede l’indennità di disoccupazione. (Fancity Acireale)