Michel Barnier, dai diritti musicali al governo francese
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Il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier come nuovo primo ministro, incaricandolo di “costituire un governo di unità al servizio del paese e dei francesi”: ad annunciarlo, con una nota ufficiale, è stato l’Eliseo nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 settembre. La nomina - recita il comunicato - “arriva dopo un ciclo inedito di consultazioni nel corso delle quali, in conformità al suo dovere costituzionale, il presidente si è assicurato che il premier e il governo che verrà soddisferanno le condizioni per essere il più stabile possibile e avere le possibilità di unire il più ampiamente possibile". (musicbiz.rockol.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
A due mesi esatti dalle elezioni legislative, Emmanuel Macron si è deciso a dare l’incarico per formare il nuovo governo francese. Macron disseppellisce il vecchio gollista Barnier e gli affida il governo, con l’appoggio di Le Pen. (Remocontro)
Emmanuel Macron, il maestro d’orchestra del caos politico generato dal risultato delle recenti legislative anticipate, volute dallo stesso Presidente della Repubblica, ha messo fine a distanza di due mesi al toto-premier per Matignon, scegliendo per quel ruolo, con un atto di cesarismo, il navigatissimo Michel Barnier, non proprio un suo caro amico. (L'Opinione delle Libertà)
L'esponente della destra repubblicana dovrà innanzitutto superare il voto di fiducia dell'Assemblea nazionale. Se dovesse riuscirci, lo aspettano la legge di bilancio e le proposte di riduzione della spesa pubblica richieste da Bruxelles PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Il presidente Macron ha scelto Michel Barnier, neogollista 73 anni, come nuovo inquilino di Matignon, scompaginando la lunga sessione di consultazioni svolte all'Eliseo con modalità mai viste prima: incontri con leader di partito, poi l'esclusione delle estreme - destra lepenista e sinistra. (il Giornale)
Barrier è un membro dei LR, o meglio della parte dei gollisti che hanno scelto – a differenza del loro presidente Eric Ciotti – di non allearsi formalmente con l’estrema-destra di Le Pen e Bardella alle ultime elezioni politiche. (Contropiano)
Per il capo dei socialisti Olivier Faure, si tratta di un “diniego di democrazia”. Il tutto in tempi stretti e senza alcuna garanzia di una maggioranza, visto che le sinistre sono insorte alla nomina di Barnier. (RSI.ch Informazione)