L’attivista iraniana Sara Shams sul caso di Cecilia Sala: «Quello che succede a lei è la prova della brutalità del regime»

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Il Dubbio INTERNO

«Ogni giorno nel mio Paese, intriso di sangue, dolore e speranze infrante, ci sono persone che lottano per la libertà, ma pagano con la loro vita». Così l’attivista iraniana per i diritti umani, Sara Shams, ha commentato all’Adnkronos il caso di Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta in Iran, descrivendo il sistema oppressivo che schiaccia ogni tentativo di libertà. «Cecilia Sala è stata presa di mira per essere utilizzata come ”merce di scambio”, una strategia comune del regime iraniano per ottenere la liberazione di detenuti arrestati all’estero. (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Provocazioni e presa di ostaggi continueranno, dice, fin quando l’occiden… (La Stampa)

A nemmeno 24 ore dalla diffusione della notizia, Drugi è tornato con una nuova opera alla stazione di Venafro, in provincia di Isernia, dove negli scorsi giorni alcuni ignoti avevano rimosso un suo poster dedicata a Cecilia Sala. (La Stampa)

Già ci aveva rispettosamente indisposto quell’entrata a piedi uniti nel club delle mamme esternatrici, eccone un’altra che parla e magari rovina la tessitura diplomatica di una faccenda maledettamente delicata e complicata. (Nicola Porro)

Cecilia Sala, ambasciatrice italiana ricevuta al Ministero degli Esteri iraniano 03 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)

Cecilia Sala torturata due volte (Today.it)

Le condizioni degradanti e pericolose in cui è detenuta Cecilia nel carcere di Evin a Teheran sono persino peggiori di quelle che ho vissuto a Budapest. “Non posso fare a meno di ricordare il periodo in cui anch’io fui messa in isolamento in una prigione di un paese straniero, lontano da casa- ha scritto su X – . (Secolo d'Italia)