Australia-Facebook, guerra sulle news. Ma Google non ci sta

la Repubblica ESTERI

Facebook ha oggi cancellato dai feed degli australiani tutti i link dei media australiani: giornali, tv, siti sono spariti dalle bacheche e con essi anche i post pubblicati in passato.

Non si sa quanto Murdoch incasserà da Google ma certo è lui finora il vero vincitore della disfida australiana tra Big Media e Big Tech

Gli editori australiani "non possono condividere o pubblicare alcun contenuto sulle pagine Facebook". (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Il social network interrompe il servizio dopo che il governo ha approvato alcune modifiche a una legge che renderebbe obbligatorio pagare gli editori per le notizie condivise in rete. Facebook ha messo in atto la minaccia agitata lo scorso agosto: bloccare la condivisione delle notizie sul social network in Australia (Wired Italia)

La legge sulla contrattazione dei media è stata introdotta per prevenire uno squilibrio tra i giganti della tecnologia come Facebook e i media del paese. La reazione del gigante dei social media è stata duramente criticata dalle autorità australiane, che hanno affermato che la mossa dimostra "l'immenso potere di mercato di questi giganti sociali digitali" (Sputnik Italia)

La proposta di legge intende infatti far pagare ai due colossi gli editori per la condivisione delle news. Il motivo sta tutta in una legge in discussione al Senato e che riguarda la regolamentazione del rapporto tra Facebook e Google con gli editori locali. (Ck12 Giornale)

«La decisione di Facebook di togliere l'amicizia all'Australia, bloccando le informazioni essenziali sui servizi sanitari e di emergenza, è tanto arrogante quanto spiacevole», ha tuonato. Penalizzati anche molti servizi di emergenza locali: le pagine che contenevano notizie con segnalazioni di focolai di covid, incendi e fenomeni meteorologici, sono sparite dalle loro pagine Facebook. (ilGiornale.it)

Inizia così una bagarre tra il gigante del web e il governo australiano che riguarda tutti. Il blocco dell’Australia. Se Google ha deciso di accogliere le richieste dei giornalisti, Mark Zuckerberg è riluttante e risponde con la potenza dei suoi mezzi. (LettoQuotidiano)

Mentre in questi mesi Facebook e Google hanno lottato insieme per impedire che la legge fosse approvata, mercoledì, giorno in cui è arrivato l’ok dal Parlamento australiano, le loro strade si sono divise. (L'HuffPost)