Nel mirino del decreto Sicurezza c’è la repressione del dissenso: un piano autoritario che va fermato

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Infine, il Ddl Sicurezza è diventato decreto, aggirando il Parlamento e il Quirinale. Una metamorfosi necessaria per sottrarsi al confronto delle Camere, ma anche per non cedere sulle misure di pura disumanità nel mirino del Presidente della Repubblica, a partire dal divieto di acquistare Sim per i migranti irregolari e dal carcere per le donne incinte o madri di bimbi piccoli. Per loro, nessun ripristino della norma che evita la custodia cautelare: la detenzione preventiva, ora prevista obbligatoriamente negli Icam (istituti a custodia attenuata per le madri), significa comunque carcere. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
A.C. 1660 recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario», e in discussione al Senato (A.S. (Altalex)
Un progetto autoritario di ordine pubblico Il disegno di legge sicurezza è solo l’ultimo atto in ordine di tempo di un progetto politico-culturale complessivo che punta ad abbandonare i principi del nostro sistema costituzionale, per abbracciarne altri che appartengono alla storia della destra attualmente al governo. (Contropiano)
Ma in Senato. L’approdo alla Camera del decreto sicurezza già registra un acceso scontro tra maggioranza e opposizione. (Il Fatto Quotidiano)

È entrato in vigore alcuni giorni fa, ma anche nella versione passata al vaglio del Quirinale, il decreto sulla sicurezza continua a fare acqua da moltissime parti, se lo si guarda con un’attenzione particolare ai diritti. (Radio Popolare)
L’avviso era già arrivato a dicembre scorso, inascoltato. Così cinque Special Rapporteur delle Nazioni unite, che avevano già messo in guardia Roma riguardo le criticità del ddl Sicurezza, hanno ora «invitato il governo italiano ad abrogare il decreto adottato bruscamente il 4 aprile per promulgare un disegno di legge sulla sicurezza, in discussione e criticato al Senato, che include disposizioni non in linea con il diritto internazionale in materia di diritti umani». (il manifesto)
L’aula del Senato ha sospeso l’esame del dl Sicurezza, accogliendo la richiesta avanzata mercoledì mattina in apertura dei lavori dal capogruppo di FdI, Lucio Malan. “Alla luce del fatto che il Governo ha emanato un dl il cui contenuto in gran parte coincide con quello del disegno di legge e che questo dl è stato presentato per la conversione alla Camera – ha detto Malan all’inizio della discussione del provvedimento – è opportuno e normale nella dinamica dei lavori dei due rami del Parlamento che si sospenda la discussione di questo provvedimento fino all’esito della conversione in legge del dl di analogo contenuto, poiché l’argomento è lo stesso e i due rami del Parlamento non possono andare avanti sullo stesso argomento in contemporanea, ovviamente”. (lapresse.it)