Paderno Dugnano, stermina la famiglia a 17 anni: «Mi sentivo un corpo estraneo, ci pensavo da un po'». Così ha confessato la strage

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Sabato sera nella villetta di famiglia si è fatta festa, una cena con amici e parenti per brindare ai cinquantun anni del padre Fabio C. Un paio di ore dopo, la strage. R., diciassette anni, sportivo e con ottimi voti a scuola, afferra un coltello e uccide prima il fratellino di dodici anni, trovato dai carabinieri nel suo letto in pigiama, poi il padre e la mamma Daniela A., 49 anni, accorsi dalla stanza accanto. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

Nell'istituto Allende di Paderno Dugnano lo ricordano quando andava a prendere il fratellino Lorenzo a scuola. Quel fratello più piccolo, di appena 12 anni, che ha sterminato con decine di coltellate insieme alla mamma Daniela Albano e al papà Fabio Chiarioni. (ilmessaggero.it)

Una strage che si presenta come un omicidio efferato per mano del classico «bravo ragazzo», inappuntabile a scuola, con vari amici e che non aveva mai dato in precedenza, a quanto riferito, segnali di stranezza o allerta. (Giornale di Sicilia)

Chiediamo una guida a Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, che nel suo ultimo libro, intitolato «Mordere il cielo», invita a riappropriarci con audacia delle nostre emozioni, a esprimerle, a viverle. Non c'è il movente? Sì, ma i segnali di malessere in Riccardo c'erano. (il Giornale)

Che cosa significa vivere l'adolescenza sentendosi «un corpo estraneo»

L'ha ammesso lui stesso dopo alcune ore di interrogatorio, non prima di aver effettuato una ricostruzione fantasiosa per scaricarsi la responsabilità. Ha anche ammesso che aveva intenzione di raccontare una versione diversa e che la strage la ponderava da tempo per sentirsi libero. (il Giornale)

Una riflessione vera su quanto accaduto non è certamente possibile, considerato che molti elementi sono ancora al vaglio e che non siamo in possesso di tutti gli elementi necessari per esprimere delle ipotesi cliniche che reggano. (Vanity Fair Italia)