G20 sull'Afghanistan: comunità internazionale spaccata, non arriverà una road map

Il Manifesto ESTERI

A MENO DI DUE MESI dalla caduta di Kabul e dall’arrivo al potere dei Talebani, la comunità internazionale sta ancora, faticosamente, prendendo le misure.

Ieri, per esempio, a Doha il ministro degli Esteri a interim dei Talebani, il

Difficile crederlo.

Più che una posizione condivisa, prevalgono le spaccature, i distinguo, i rapporti bilaterali: ciascuno per conto proprio.

Annunciato con fanfare, il G20 straordinario sull’Afghanistan sembra aver perso pian piano rilevanza, a meno che alla conclusione dell’evento virtuale che si tiene oggi sotto la presidenza italiana del G20, su iniziativa del presidente del Consiglio Mario Draghi, non arrivi qualche notizia clamorosa. (Il Manifesto)

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Sorpresa dagli eventi, la comunità internazionale affronta un dilemma di fondo, di natura politica, etica, pratica, con cui sta faticosamente facendo i conti e a cui cercherà di rispondere anche con il G20 straordinario dedicato all’Afghanistan e promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri dell’Italia. (ISPI)

(LaPresse) – I leader del G20, che oggi si sono incontrati per un summit straordinario sull’Afghanistan, hanno “riaffermato il loro impegno collettivo a fornire assistenza umanitaria direttamente al popolo afghano attraverso organizzazioni internazionali indipendenti e a promuovere i diritti umani fondamentali per tutti gli afghani, comprese donne, ragazze e membri di gruppi minoritari”. (LaPresse)

Così il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo nel corso del G20 straordinario sull’Afghanistan (LaPresse) – “Dovremmo offrire un sostegno adeguato – e penso che lo stiamo già facendo – ma dovremmo anche fornire risorse alla strategia dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, perché vogliamo sradicare una delle principali fonti di finanziamento del terrorismo, vale a dire lo spaccio di droga”. (LaPresse)

L'Isis-K vede i talebani in Afghanistan ed Al Qaeda, che avrebbe forti legami con l'ETIM, come nemici Haroon, a capo della polizia locale, ribadisce che "l'Isis K è il vero nemico degli afghani, non solo degli sciiti, ma di tutti i musulmani". (la Repubblica)

(LaPresse) - (LaPresse)

Presa alla sprovvista, la comunità internazionale cerca una postura comune e, anche nel G20 straordinario, affronta un dilemma: come sostenere la popolazione senza legittimare il governo dei Talebani? L’Afghanistan affronta una delle transizioni più delicate della sua storia. (ISPI)