Una notte magica per l'Inter: Sommer eroe, Barella e Frattesi in coro lo celebrano



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Redazione Sport
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Yann Sommer, con almeno quattro parate decisive, ha scritto una delle pagine più luminose della semifinale di Champions League vinta dall’Inter contro il Barcellona. Se i nerazzurri hanno potuto contare su un attacco capace di segnare quattro gol in due partite, è stato però il portiere svizzero a regalare alla squadra di Simone Inzaghi il passaggio alla finale, neutralizzando con le sue mani sapienti l’assalto di una formazione blaugrana che, sotto la guida di Hansi Flick, non ha mai smesso di crederci.
"Ti amiamo", gli hanno urlato in coro Nicolò Barella e Davide Frattesi al fischio finale, riconoscendogli pubblicamente un contributo che è apparso subito essenziale. E non solo per quell’ultimo, decisivo intervento su Lamine Yamal, quando un tiro a giro sembrava ormai destinato a ribaltare il risultato. "Sommer ha avuto un ruolo enorme", ha sottolineato Jurgen Klinsmann, che pure ha visto la sua ex squadra subire sei gol nel doppio confronto. Ma i numeri, in certi casi, contano poco rispetto alla sostanza: senza quelle mani, l’Inter non avrebbe mai potuto scrivere questa storia.
Michelangelo Rampulla, intervenuto ai microfoni di TMW Radio, ha aggiunto un altro tassello all’analisi: "Quando ho pensato che l’avrebbe vinta? Da professionista, ho capito che c’era qualcosa di speciale nel lavoro di Inzaghi e nella risposta dei giocatori". Un percorso, il loro, che ieri sera ha toccato l’apice. Non è stata solo una partita di calcio, ma la conferma di un DNA che alterna paradiso e inferno, senza mai scivolare nella banalità.