Truffe per oltre 1.3 milioni a istituti di credito del ponente ligure: sette denunce

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L’attività svolta dalla Guardia di Finanza rappresenta un esempio a salvaguardia degli interessi economico-finanziari del Paese, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, soprattutto in questo delicato momento storico di emergenza pandemica

Complessivamente, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Savona 7 persone per i reati di truffa, sostituzione di persona e falso in atto pubblico, commessi tra il 2018 ed il 2020. (SavonaNews.it)

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A Rieti, ad esempio, nel terzo trimestre 2020 il 77% degli acquisti residenziali è stato fatto fuori dal capoluogo (era il 68% nel terzo trimestre 2019), a Roma il 35% (era il 32% nel 2019), a Latina il 77% (era il 75% nel 2019) e a Viterbo il 76% (era il 74% nel 2019). (Rieti Life)

4 Marzo 2021. di Giovanni Del Giaccio. (Lettura 2 minuti). . . . Diminuisce il valore degli immobili, quello dei mutui erogati e si sceglie sempre più di vivere al di fuori delle città. A Latina, invece, chi si è rivolto ad un istituto di credito nel 2020 ha chiesto, in media, 124.873 euro. (Il Messaggero)

Secondo le indagini dei militari del Comando Provinciale di Savona, i sette avevano base operativa ad Alassio e negli anni sono riusciti a truffare diversi istituti di credito facendosi erogare mutui per oltre 1,3 milioni di euro attraverso la presentazione di falsa documentazione. (TorinoToday)

Vi ritrovate a pagare le rate di un prestito o del mutuo e il tasso di interesse applicato vi sembra particolarmente alto? Ebbene, bisogna sapere che vi sono delle soglie da rispettare, onde evitare di incappare in uno stato di usura (ContoCorrenteOnline.it)

I truffatori, originari di Torino, adescavano dapprima soggetti in stato di bisogno presentandosi come dirigenti, medici o funzionari di enti territoriali piemontesi, pure millantando conoscenze nelle banche. (La Repubblica)

Se si guarda al tasso variabile, l’asticella scende ancora più giù. Fronte tasso variabile: lo stesso comparatore indica Unicredit (rata da 642,10 euro, Tan 0,27%, Taeg 0,39%), Credem (rata da 638,46 euro, Tan 0,21%, Taeg 0,48%), Banca Sella (rata da 648,06 euro, Tan 0,36%, Taeg 0,61%), Crédit Agricole (rata da 652,37 euro, Tan 0,43%, Taeg 0,39%) e Bper (rata da 642,10 euro, Tan 0,51%, Taeg 0,70%). (Il Messaggero)