«Rigi» e l'ironia che rompe un tabù vecchio millenni, quando i disabili venivano nascosti

«Rigi» e l'ironia che rompe un tabù vecchio millenni, quando i disabili venivano nascosti
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere della Sera SPORT

«Questo mondo sta cominciando a piacerle di più?» «Ma sì dai, un po’ troppi disabili…» Buttando lì quella battuta irresistibile e sdrammatizzante dopo aver vinto la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Parigi, Rigivan Ganeshamoorthy detto «Rigi», il discobolo romano figlio di immigrati dello Sri Lanka che ha battuto tutti migliorando per tre volte il record mondiale a dispetto della sindrome invalidante di Guillain-Barré e delle cannule di ossigeno nel naso, ha spaccato col suo disco un tetto di cristallo che incombeva da millenni. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

«Prima di partire per Parigi, lanciavo tra una parte trebbiata e l’altra con le spighe ancora da tagliare. Il campo di grano mi è stato messo a disposizione da Allegra Corsetti, pronipote di Antonio, che alla fine dell’Ottocento possedeva l’intera Dragona», dice oggi in un’intervista al Fatto Quotidiano. (Open)

Al secondo lancio con 25,48 metri. Prima altri due tentativi “da record”. (Repubblica Roma)

“Il cellulare scottava: 400 messaggi su Whatsapp, oltre mille richieste di amicizia su Instagram. Persone che non conoscevo mi hanno fatto i complimenti. (L'HuffPost)

Paralimpiadi: festa a Fiumicino per "Rigi" Ganeshamoorthy

/09/2024 04:45:00 (Tp24)

Leggi tutta la notizia Poi una volta salito in pedana è sparito tutto... (Virgilio)

Ad attendere l'azzurro all'uscita del Terminal 1 con bandiere e striscioni con il Tricolore, i genitori e la sorella, originari dello Sri Lanka, con amici e alcuni abitanti di Ostia e Dragona, decimo municipio di Roma dove vive il neo campione paralimpico che tutti chiamano "Rigi". (Il Mattino di Padova)