Smart working, Candiani: il lavoro sarà ibrido – giornalepartiteiva.it

Il Giornale delle Partite IVA ECONOMIA

Ciò che noi immaginiamo è di fare 2 giorni in ufficio e 3 giorni da casa o dai clienti, concentrando nei primi le riunioni interne e dedicando i restanti al lavoro individuale o a meeting con clienti». Grazie al lavoro da remoto c’è più produttività, benessere ed inclusione.

Questa è una cosa importante, perché permette di sentirsi più autonomi e rendere le persone più produttive.

Il lavoro a distanza, inoltre, permette di includere molto di più, ad esempio le persone con disabilità»

Dopo l’introduzione della flessibilità all’interno dell’azienda nell’ultimo decennio, la responsabile della sede italiana di Microsoft ora spiega: «Il lavoro da remoto è un lavoro flessibile – commenta Candiani con Poletti e Bormetti –, perché si può fare dappertutto, a volte da casa, a volte dal cliente, a volte in ufficio. (Il Giornale delle Partite IVA)

Se ne è parlato anche su altri media

Buona parte degli intervistati lavora da remoto da meno di un anno, ciò dimostra che ci è bastato poco per abituarci a questa nuova forma di lavoro. Di questa ovazione allo smart working a vita c’è da dire che quasi il 60% dei partecipanti era del Nord Italia, 21% del Sud e 21% del Centro. (The Millennial)

Proroga smart working emergenziale, il nuovo termine potrebbe essere fissato alla fine del 2021. Ad oggi il termine dello smart working emergenziale è fissato al prossimo 30 settembre. (InvestireOggi.it)

Smart working: dopo il Covid come sarà in alcune aziende. Lo smart working potrebbe rimanere anche dopo il Covid per alcune aziende, che lo hanno già sperimentato prima dell’emergenza, un elemento utile anche da implementare. (Money.it)

Un evento così inaspettato come la pandemia ha stravolto la vita di tutti: il distanziamento sociale, la didattica a distanza, i locali chiusi, lo smart working sono diventati la nuova normalità. (Lifestyleblog)

Ma come potrebbe lo smart working cambiare le esigenze abitative in futuro? L’impatto diretto dello smart working sui bisogni abitativi è dimostrato dal fatto che quasi 9 smart worker su 10 hanno dichiarato di avere cambiato, o avere in programma di modificare, la propria situazione abitativa (Kongnews)

Il colosso di Redmond ha infatti adottato lo smart working da più di dieci anni, con i lavoratori che già prima della pandemia potevano lavorare da casa 5 giorni alla settimana. Vedi anche: Smart working: cosa cambia dopo il via al limite del 50% per i dipendenti pubblici. (InvestireOggi.it)