Festival di Cannes 2022, Baz Luhrmann filma il cuore selvaggio di Elvis. Nella colonna sonora anche Måneskin

Da segnalare la presenza dei Måneskin – applauditissimi sulla Montée des Marshes – nella colonna sonora del film con il brano If I Can Dream

Per un territorio noto e scivoloso come la parabola mitica del King of rock’n roll, non si può accusare di spoiler un incipit che già contiene tutto il senso di un film.

Io ho creato Elvis Presley, ma io non ho ucciso Elvis Presley”.

“Qualcosa che assomiglia molto al rapporto fra Mozart e Salieri” ha dichiara il regista che la tragedia del Bardo ben conosce come dimostra il suo sorprendente Romeo + Juliet. (Il Fatto Quotidiano)

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E così fa Luhrmann che scegli il punto di vista del colonnello Parker (un grande Tom Hanks), il leggendario agente di Presley. Ecco subito un salto indietro nel tempo, non l’infanzia di Elvis, ma a come i due si sono incontrati. (Esquire Italia)

L’ho amato. Quindi ha aggiunto uno striscione GEEK proprio dietro Elvis, quando Parker lo sta guardando. (BadTaste.it Cinema)

Elvis che fa scoprire il sesso alle ragazze degli anni’50, Elvis che vende amore e che, come ricorda il colonnello, può vendere anche odio. Ci voleva Baz Lurhmann per ricordarci che grande spettacolo è il cinema: spectacular spectacular! (Libertà)

Lo stesso che nel 2013 ha oltremodo ridisegnato il mito di Jay Gatsby, con ancora Leonardo DiCaprio, protagonista assoluto in un mix di ispirazioni e contaminazioni. Il sogno e la tragedia americana, sintetizzati in un unico uomo, diventano simbolo di un modo d’avanguardia nel concepire il rapporto col pubblico e fare spettacolo. (Tiscali)

Il grande merito del regista australiano sta nel rivendicare la fedeltà di Elvis alle sue radici nere, ai sound indigeni di Memphis. E se a vincere la Palma d’oro di Cannes 75 fosse l’ultimo film in concorso, come accadde nel 1999 per “Rosetta”, degli allora oscuri fratelli Dardenne? (L'HuffPost)

Al centro c’è una giovane madre in difficoltà, che decide di abbandonare il proprio neonato in un facility box È un film godibile «Elvis», anche se altalenante a causa di un bombardamento audiovisivo suggestivo ma alla lunga faticoso, che prova a nascondere alcuni limiti di una sceneggiatura non sempre coinvolgente. (Il Sole 24 ORE)