Bialetti passa alla cinese Nuo, presto il delisting

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Bialetti chiude il cerchio dell’operazione di ristrutturazione patrimoniale cedendo il controllo della società al fondo Nuo, controllato dalla famiglia cinese Pao-Cheng. Un passaggio di consegne che porterà al delisting dalla Borsa. Per lo storico marchio di caffettiere si apre così un nuovo capitolo, il terzo, dopo l’avvio (e la costruzione del mito) nel distretto di Omegna e l’interregno, ventennale, sotto il controllo della famiglia Ranzoni, con la quotazione a Piazza Affari e il tentativo, fallito, di trasformare l’iconico brand in un gruppo multiprodotto dal portafoglio diversificato. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altre testate
Un pezzo iconico dell'industria italiana del caffè sta per passare di mano. Bialetti, storica azienda famosa in tutto il mondo per le sue caffettiere, sarà presto controllata dal colosso finanziario Nuo Capital, fondo con sede in Lussemburgo legato alla famiglia del magnate cinese Stephen Cheng. (BresciaToday - cronaca e notizie da Brescia)
Bialetti passa ai cinesi. Ma sono tante le aziende tricolore comprate dalla Cina, come la squadra di calcio AC Milan per il 99,93% cinese, Ferretti Group, azienda del settore della cantieristica, la Benelli, che produce motociclette e la Golden Goose, azienda di scarpe di lusso. (Il Messaggero)
A seguito del closing, atteso entro fine giugno, sarà promossa un’ Opa obbligatoria sulle restanti azioni in circolazione di Bialetti, finalizzata al delisting. (Il Sole 24 ORE)

Ci sono poche cose italiane come la Bialetti , uno studio del 2010 ha calcolato che il 90% delle famiglie italiane possiede una caffettiera di sua produzione. (rtl.it)
Il contratto di compravendita prevede che Nuo Capital acquisti una partecipazione complessiva del 78,567% del capitale sociale. L’iconico brand rappresentato dall’omino coi baffi è stato acquisito da Nuo Capital, una holding lussemburghese fondata da Stephen Cheng della World Wide Investment Company con sede a Hong Kong. (Gambero Rosso)
Tira aria di cambiamenti in casa Bialetti. Il signore con i baffi, simbolo della moka per eccellenza, passa in mano straniera con un contratto di compravendita (anzi, due) pari al 78,567% delle azioni dell’azienda. (dissapore.com)