Caso verbali, i giudici: da Davigo una scelta «personale e marcatamente arbitraria»

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Piercamillo Davigo era consapevole «del corretto percorso istituzionale da suggerire a Storari per superare la situazione di stallo che questi ebbe a rappresentargli prima di procedere alla rivelazione del segreto». E date le cautele imposte dalla presenza di notizie segrete e il non complicato regolamento del Consiglio superiore della magistratura sulla gestione di materiale simile, i giudici di merito hanno agito «correttamente» nel condannarlo per rivelazione, dato anche lo «spessore professionale del ricorrente e delle sue specifiche competenze acquisite nel tempo anche sul piano ordinamentale». (Il Dubbio)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il commento sferzante è di Fabio Repici, avvocato del procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita, parte civile nel processo all’ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo. Il riferimento è al ricorso straordinario in Cassazione contro la sentenza della Suprema Corte, condannato in via definitiva per rivelazione di segreto in concorso con il pm Paolo Storari, assolto invece da tutte le accuse, nella vicenda della diffusione dei verbali di Piero Amara sulla Loggia Ungheria. (Il Dubbio)
Presidente De Amicis, Relatore Paternò Raddusa Segnaliamo ai lettori, con riferimento alla vicenda “loggia Ungheria” (caso Davigo), il deposito delle motivazioni della sentenza con cui la sesta sezione penale della Corte di cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di appello, limitatamente alle condotte di rivelazione del segreto a terzi contestate nel secondo capoverso del capo b) – con rinvio per un nuovo giudizio alla Corte di Appello di Brescia – rigettando, nel resto, il ricorso e dichiarando irrevocabile, ai sensi dell’art. (Giurisprudenza Penale)
La situazione è questa: al ministero della Giustizia c’è un ex pm, Carlo Nordio, che vuole finalmente separare le carriere dei magistrati; in Parlamento, a difendere in audizione la posizione del centrodestra sulla separazione delle carriere, ci va l’ex nemico ed ex pm Antonio Di Pietro; e un altro ex pm del pool di Mani pulite, Piercamillo Davigo, dopo una condanna definitiva continua a fare ricorsi oltre il terzo grado con il suo (suo di Berlusconi) storico avvocato Franco Coppi. (Buttanissima Sicilia)

Prese la strada sbagliata. E quella strada l'ha portato a sbattere contro una condanna definitiva. Per rivelazione di segreto d'ufficio. Oggi Piercamillo Davigo , icona dei giustizialismo italiano, può leggere le poderose motivazioni che la sesta sezione della Cassazione dedica a lui e alla sua sciagurata condotta. (il Giornale)
La sentenza della Cassazione dello scorso dicembre che ha dichiarato "irrevocabile" una parte della condanna a carico di Piercamillo Davigo (nella foto) per la vicenda dei verbali di Piero Amara deve essere corretta "per evidente errore di fatto" e annullata proprio nella parte in cui ha reso definitiva la "responsabilità" dell’ex componente del Csm. (IL GIORNO)