In una settimana i casi aumentati del 92,7%, triplicati i ricoveri in Terapia intensiva

RiminiToday INTERNO

La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, ha avuto una nuova crescita del 24,8%: sono infatti 136 i pazienti che si trovano in terapia sub-intensiva (109 la scorsa settimana) e 12 in Terapia intensiva con questo ultimo dato che triplicato in una settimana.

Dall'analisi emerge come il numero dei ricoverati in Terapia intensiva sia in netto aumento tra quelli che non hanno fatto il vaccino o non hanno concluso la campagna vaccinale. (RiminiToday)

Ne parlano anche altre fonti

Questa settimana sul territorio romagnolo si registrano 2775 nuovi casi positivi 46.516 tamponi (molecolari e antigenici). I focolai scolastici in provincia di Rimini salgono a 42 (una settimana fa erano 18), solo Ravenna ne ha di più con 45 (News Rimini)

Tradotto in numeri: 2.775 positività (6%) in Romagna su un totale di 46.516 tamponi, 960 in più rispetto alla scorsa settimana. Sono 307 contagi ogni 100mila abitanti, il dato più alto della Romagna. (ForlìToday)

A seguire le scuole medie (1.114 casi), poi le superiori (780), i servizi educativi 0-3 anni (642 casi) e le scuole per l'infanzia (140 casi). Tendenza simile anche per i contagi fra docenti e personale scolastico: la maggior parte si concentra nell'ambito delle scuole primarie di primo grado (226 contagi su 617) (ForlìToday)

Il sistema sanitario in affanno non riesce a predisporre il tampone in “tempo 0”. Così si ricorre al vecchio protocollo che prevede l’attivazione della dad anche per un solo caso di positività in classe. (Centropagina)

In provincia di Rimini, nella settimana di riferimento, crescono anche i casi attivi, da 704 a 1292 (+588) La fascia più colpita, con 61 casi, è quella dei bambini dai 6 agli 11 anni. (AltaRimini)

«Abbiamo avuto un primo caso di positività nel nostro istituto - afferma Maria Alessandra Bertini, preside del Savoia-Benincasa - che ha determinato la messa in quarantena dell’intera classe» Purtroppo la forte pressione che insiste sull’azienda sanitaria impedisce di intervenire nell’immediato, e dunque non resta che ricorrere al vecchio protocollo. (Corriere Adriatico)