Washington, Mosca e la spartizione dell’Europa
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Usa e Russia hanno in comune una lunga storia di spartizione e controllo dell’Europa, sia nelle fasi di conflitto che – come ora – di collusione. Una politica estera di pace, autonoma dalle superpotenze, è quello che manca oggi all’Europa. Donald Trump ha il merito di rendere esplicita la politica estera di Washington in atto da anni. Eppure alcune semplici realtà continuano a sfuggire al profluvio di commenti scatenato da quanto si è svolto “in diretta” alla Casa Bianca, venerdì 28 febbraio: che, non da oggi, esiste un rapporto di connivenza tra Washington e Mosca; che, come ogni ostentazione di forza, quella del presidente Trump segnala una crescente debolezza, anch’essa in atto da decenni; che al declino dei protagonisti della Guerra Fredda corrisponde la loro ostilità ad un’Europa politicamente ed economicamente integrata. (sbilanciamoci.info)
La notizia riportata su altri giornali
Le aspettative della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica occidentale per la proposta “di pace” di Trump sono incredibilmente vaste: forse è il caso di ridimensionarle un po’. Il motivo di tale esagerata fiducia ritengo risieda non solo nella propaganda russa che inquina pericolosamente l’informazione, ma anche dalla costante confusione fra speranze e obiettive possibilità, che tende a offuscare la ragione. (Notizie Geopolitiche)
La politica estera del presidente Trump sta mettendo a rischio il sistema occidentale di alleanze e difesa collettiva, e le organizzazioni di cooperazione internazionale in materia di sicurezza, economia ambiente e sanità. (Start Magazine)
Il tempo doveva essere il peggior nemico della Russia, usurare la sua economia e il suo esercito e far implodere il Cremlino. Ora invece ci troviamo di fronte alla situazione opposta: Vladimir Putin fa di tutto per procrastinare e rimandare l’inevitabile decisione sulla tregua in Ucraina proposta dagli Usa. (il manifesto)
Trump ritiene che migliorare le relazioni con la Russia sia necessario per la rinascita americana che spera di guidare, ed è disposto a pagare un prezzo alto, persino stupefacente, in autorità morale, relazioni di alleanza e territorio ucraino per ottenere il suo accordo. (Milano Finanza)
Sul versante americano, chi inorridisce davanti a Trump e rimpiange il democratico Biden finge di non vedere la continuità nella loro politica estera; politica che è la stessa almeno fin dal 2014 e dal “Fancuo l’Unione Europea” del Sottosegretario di Stato americano Victoria Nuland (presidente Obama, vice Biden). (Il Fatto Quotidiano)
L'ultima decisione, quella di interrompere dal 2026 la partecipazione Usa alle esercitazioni Nato in Europa e la scelta di trasferire 35mila soldati americani dalla Germania, rea di essere poco accomodante con la nuova amministrazione di Washington, in Ungheria, dove Viktor Orbán un giorno si genuflette allo Zar e un altro a The Donald, colpisce. (il Giornale)