Auto, Altavilla (BYD) "avvisa" l'Europa. Rumors: Tavares pronto al rientro con i cinesi?

Auto, Altavilla (BYD) avvisa l'Europa. Rumors: Tavares pronto al rientro con i cinesi?
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Torino Cronaca ECONOMIA

Suona come un logico consiglio all'Europa, se non addirittura una minaccia: inutile contrastare la Cina e le sue auto elettriche, è una politica perdente, anzi un "suicidio assistito". Molto meglio allearsi. Se non fosse che a dirlo è qualcuno che lavora proprio per i cinesi, ma è anche uno dei manager che meglio conoscono il mercato europeo e più capiscono di auto: Alfredo Altavilla, ex Fiat, ora BYD. (Torino Cronaca)

Ne parlano anche altri giornali

BYD, acronimo di Build Your Dreams, è il colosso cinese che lo scorso anno ha rischiato di superare la Tesla e diventare la prima Casa automobilistica in termini di auto elettriche vendute globalmente. (l'Automobile - ACI)

Anche per questa ragione le aziende del territorio, in particolare quelle della componentistica, sono alla ricerca di opportunità che possano rivitalizzare la loro attività, in un contesto che si prospetta ancora più difficile nel 2025. (SicurAUTO.it)

Alla fine dell'estate, BYD aveva scelto Alfredo Altavilla ex top manager di Fca e braccio destro di Sergio Marchionne come Special Advisor per l'Europa. Il manager italiano sta adesso guardando alla filiera italiana per cercare fornitori per le fabbriche del costruttore cinese. (HDmotori)

Big dell'elettrico trova casa in Italia, Stellantis trema

Tra il 20 e il 22 febbraio Torino diventa il campo di gioco di Byd, colosso cinese dei veicoli elettrici, e delle aziende italiane che producono componenti per auto. L’obiettivo è quello di trovare fornitori con i numeri giusti per rifornire i nuovi impianti in Ungheria e Turchia. (QuiFinanza)

La data è il 10 febbraio: quel giorno, alle Ogr di corso Castelfidardo, BYD presenterà "un veicolo elettrico urbano progettato per chi desidera coniugare il comfort con le caratteristiche distintive di un’auto di categoria superiore". (Torino Cronaca)

Ma Stellantis, che in questo momento non sta vivendo un periodo roseo in Italia, è avvertita perché l'eventuale apertura di una sede produttiva dei cinesi in territorio nostrano potrebbe portare all'esodo dei lavoratori oltre ai citati fornitori. (Virgilio)